R E C E N S I O N E
Recensione di Mario Grella
Pensavo di aver messo per errore sul vassoio de lettore del cd, Meredith Monk, poi invece mi sono accorto che forse era Suzanne Vega… E invece non erano né l’una né l’altra, era la bellissima voce di Sonia Schiavone. Basta ascoltare la intrigante versione di My favorite Things perché il pensiero corra immediatamente, non solo alla sperimentazione o alla introspezione, ma anche alla favolosa melodia di Richard Rodgers (con le rassicuranti e consolatorie parole di Oscar Hammerstein), ma anche alla indimenticabile voce di Julie Andrews (colonna sonora del film “Tutti insieme appassionatamente”). Sarebbe sufficiente questo scintillante inizio per capire che Come – Eden!, uscito a giugno per l’etichetta giapponese Da Vinci Jazz (giapponese, avete letto bene), non è un lavoro che possa passare inosservato.
“Jazz drumless” come la stessa musicista torinese definisce la propria musica, stupisce fin dal principio e continua a stupire con le originali composizioni di Emily Dikinson (che sembra essere molto amata dalle jazziste), ma anche con brani su testi di Horace Silver, Kenny Wheeler, Wayne Shorter, Joni Mitchell, Michel Legrand. “Vieni piano piano Paradiso!/ Labbra inesperte di te/ Timidamente suggono i tuoi gelsomini/ Come l’ape stremata/ Che giunge tardi al fiore,/ ronza intorno alla sua stanza,/ conta il nettare,/ entra, e si perde tra i profumi”. Versi come questi di Emily Dickinson meritano di essere trattati come oggetti fragili e se da un lato possono nobilitare la composizione, dall’altro rischiano di essere frantumati da arrangiamenti e melodie banali. Sonia Schiavone si assume questo rischio e ne esce benissimo tanto, mi si perdoni l’azzardo, da far sembrare i testi della Dickinson scritti apposta per la composizione musicale. Operazione ardua e riuscita, anche grazie al tocco delicato e mai invasivo di Fabio Gorlier al pianoforte che accompagna Sonia anche in altri due brani su testi della Dickinson We will forget him e Day con l’aggiunta del contrabbasso di Stefano Profeta. Altri magnifici arrangiamenti per Reflections (Thelonius Monk, John Hendricks) e Windows di Chick Corea. Di grande rilievo anche il caldo e raffinato Contemplation, sostenuto dal sax di Gianni Virone. Menzione particolare per un brano in italiano, lingua sempre vittima dell’idea balzana che nel jazz come nel rock l’inglese si debba adattare meglio a sonorità e testi, teoria qui smentita dal delizioso Aspetto il silenzio, con il suo prezioso equilibrio e dal “mood” malinconico come solo il jazz sa essere.
Siete ancora qui a leggere? Andate a comprarlo, di parole ne ho già scritte troppe…
Tracklist:
01. My favourite things
02. Autumn nocturne
03. Come – Eden!
04. Day
05. Aspetto il silenzio
06. We will forget him
07. Weird nightmare
08. Windows
09. Reflections
10. Contemplation
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