R E C E N S I O N E


Recensione di Mario Grella

Per fare certe cose ci vuole coraggio, nella musica, come in tante altre attività. Celebrare un musicista come Eric Allan Dolphy, non richiede solo coraggio, ma anche convinzione di poterlo fare e, naturalmente, occorre avere talento. A dire la verità c’è anche chi si butta a capofitto in una impresa avendone la vocazione, ma non possedendone gli strumenti. Quando chi ha la vocazione, ha anche gli strumenti per farlo (e non parlo degli strumenti musicali, naturalmente), allora il gioco è fatto. È questo il gioco del grande clarinettista Marco Colonna e dello straordinario pianista Alexander Hawkins, capaci di cimentarsi con la memoria di un mostro sacro della musica (non solo del jazz) come Eric Dolphy, anche se questo gioco era altamente pericoloso. Lo è prima di tutto per l’incontenibile ecletticità del musicista e la sua inimitabile originalità, ma il clarinetto basso è anche il pane quotidiano di Marco Colonna e l’idea di rendere omaggio a Dolphy in compagnia di un pianoforte, molto “pensato” come quello di Hawkins, non poteva che essere una soluzione adeguata. Da questo incontro, “Bello come l’incontro di un ferro da stiro e di una macchina da cucire su di un tavolo anatomico” aveva scritto Lautremont, definizione assai adatta alla musica del grande clarinettista americano che potrebbe anche piacere ai nostri due musicisti, scaturisce un disco di eccezionale bellezza, di misurata originalità e di raffinato pregio: “Dolphy Underlined” uscito nello scorso mese di ottobre.


Come spesso accade per l’alta cucina, la ricetta non è delle più semplici, ma sapori e fragranze sono sopraffini. Non si tratta del solito “tributo” che spesso si riduce ad attribuire “a capocchia” qualche riferimento linguistico ai pezzi composti; si tratta piuttosto di una operazione diversa che consiste prima di tutto in una interiorizzazione dei materiali sonori, delle partiture (e non partiture) e della scrittura di Dolphy. Prima di scrivere “alla maniera” di Shakespeare, occorre non solo conoscere la lingua di Shakespeare, ma anche esserne in qualche modo permeati e vorrei dire fecondati. Questo non sempre accade, soprattutto nelle operazioni di tributo e di omaggio a grandi musicisti del passato. Ma questi due, oltre essere grandi musicisti, sono fini intellettuali (usiamolo questo termine, perché non è un peccato esserlo), che hanno saputo “leggere nel pensiero” di Eric Allan Dolphy.  È Miss Ann, che apre il disco, a metterci già nel giusto stato di tensione emotiva ed evocativa, con quel modo così spregiudicato di usare lo strumento, con quella scrittura semplice e complessa propria del “free”, ma anche di tante avanguardie, anche colte e coltissime che lo hanno preceduto e seguito. Così come il seguente Out to Lunch (titolo geniale e leggero) dalle sonorità cristalline, ci restituisce integro e non viziato dall’aria sempre un po’ asfittica del “tributo”, una eco dolphyniana di rara bellezza. Something Sweet, Something Tender di un apparente minimalismo, ma come nel deserto descritto da Dino Buzzati, zeppo di misteriose presenze ed eredità sonore, mentre Serene brano solista di Hawkins sembra allontanarsi dal jazz per poterne gustare da lontano la bellezza. Gazzelloni è invece un fitto dialogo, forse addirittura un battibecco, tra clarinetto e pianoforte che ci riporta in un ambito musicale quasi cameristico; poi ancora Straight Up and Down dall’andamento altalenante con un piede nel virtuosismo free, seguito dallo struggente God Bless the Child, seconda composizione solistica dell’album, questa volta di Marco Colonna con un finale “in calando” di incantevole bellezza, dove anche i silenzi risuonano insieme alla musica. Frame e 245 chiudono il disco; il primo sembra essere un duro confronto strumentale tra pianoforte e sax dove le due individualità fingono di ignorarsi e il secondo é fortemente impregnato di blues, anche questo segno  della grande intelligenza compositiva ed interpretativa di Marco Colonna e di Alexander Hawkins unita alla ispirazione senza confini che fu propria di Eric Allan Dolphy.

Tracklist:
01 Miss Ann
02 Out To Lunch
03 Something Sweet, Something Tender
04 Serene
05 Gazzelloni
06 Straight Up and Down
07 God Bless The Child
08 Frame
09 245