C O N F E R E N Z E


Articolo di Annalisa Fortin

Oggi più che mai, quando ci si trova a Venezia, si ha la sensazione di essere in un piccolo centro del mondo. In quel luogo unico dove storia millenaria e visioni futuristiche si incontrano. È difficile parlare di Venezia senza cadere in luoghi comuni e stereotipi del bene e del male, ma la realtà è che questa città, che ha dovuto inventarsi e reinventarsi molte volte, tra mille difficoltà, continua a farlo con un’apertura mentale che la affianca alle città culturalmente più importanti d’Europa. E forse anche del mondo. Fucina di ricerca e sperimentazioni, ma nel contempo intima, verace e popolare, Venezia è sempre stata una perfetta equilibrista tra acqua e terra, tra Oriente e Occidente, tra aperture e chiusure, una continua fonte d’ispirazione per intellettuali e artisti, ma anche per imprenditori capaci di cogliere gli stimoli del bello, credendo in questa città e nei suoi tesori. Tra questi, uno dei più preziosi è indubbiamente il Teatro La Fenice, emblema rappresentativo di rinascita, più e più volte. E ogni volta sempre più straordinaria. Questo grazie anche alla lungimiranza imprenditoriale di cui si parlava poc’anzi, sostenimento principale della Fondazione su cui si basa il famoso teatro veneziano e che il sovraintendente e direttore artistico Fortunato Ortombina, non si è risparmiato di ringraziare durante la conferenza stampa del 6 luglio scorso. La motivazione ufficiale del convegno è stata la presentazione della prossima Stagione Lirica, di Balletto e Sinfonica, pur essendo ancora attiva la stagione attuale con eventi assolutamente da non perdere come il dramma vivaldiano Farnace (10 Luglio), il concerto dell’Orchestra Giovanile di Luigi Cherubini diretto niente meno che da Riccardo Muti (12 Luglio), il Rinaldo di Händel (31 Agosto – 4 Settembre), il Rigoletto (29 Settembre – 10 Ottobre) e concerti meravigliosi interpretati dall’Orchestra e dal Coro del Teatro La Fenice, diretti da maestri di fama internazionale.

Finalmente torniamo a presentare una stagione che si sviluppa su dodici mesi”, anticipa Ortombina, “dopo tante mini-stagioni promosse da quando è iniziata l’emergenza sanitaria.” Verrà quindi disarmata l’ormai celebre arca installata nel palcoscenico della Fenice, per invertire il palco con la platea, e si ritorna alla tradizionale disposizione della sala grande. Dopo i ringraziamenti alle istituzioni e agli sponsor, il direttore artistico non ha dimenticato di comprendere i veneziani stessi, che non si sono mai tirati indietro nel sostenere caldamente l’antico teatro. Proprio con un’attenzione peculiare al pubblico metropolitano è stata pensata la stagione presentata, con l’intenzione di rinsaldare l’identità della Fenice con il suo territorio, ancor più sentita nell’anno della celebrazione per i 1600 anni dalla nascita di Venezia.
Tra le commemorazioni doverose, seppur con un anno di ritardo causa forza maggiore, vi è quella per Ludwig van Beethoven: il cartellone sinfonico e quello lirico saranno infatti inaugurati dalla direzione dell’illustrissimo Myung-Whun Chung con l’opera Fidelio e la Nona Sinfonia
Moltissime le novità sul fronte lirico, con tanti nuovi allestimenti e titoli in prima esecuzione, ma anche su quello sinfonico, con un notevole incremento del numero di concerti.
Tra le opere in programma merita una notazione speciale la prima assoluta di Le Baruffe, di Giorgio Battistelli, in un allestimento di Damiano Michieletto, per il sessantesimo anniversario di Marsilio Editore. Questa nuova opera nasce infatti da una lunga e consolidata collaborazione tra la casa editrice e il Teatro La Fenice. “È stato naturale pensare a Goldoni per festeggiare questo anniversario, un modo per ricordare l’anima della casa editrice, Cesare De Michelis, che al lavoro del grande commediografo ha dedicato un’edizione nazionale delle Opere”, spiega Emanuela Bassetti, vicepresidente di Marsilio.

Dalla musica contemporanea del pluripremiato Battistelli si passa a quella di Giuseppe Verdi, con la proposta di un nuovo allestimento per Lombardi alla Prima Crociata, arricchendo il filone “verdiano” che continuerà anche nei prossimi anni e che chiuderà la prossima stagione con Il Trovatore. Il titolo è praticamente una novità per il palcoscenico veneziano, non essendo mai andato in scena nel Novecento. Altra prima volta proposta sarà quella dell’opera Peter Grimes di Benjamin Britten. Nell’ambito del repertorio barocco debutteranno invece i nuovi allestimenti della Griselda di Antonio Vivaldi e di Scipione nelle Spagne di Antonio Caldara. Dal teatro lirico francese, un nuovo Faust di Charles Gounod, La Fille di régiment di Gaetano Donizetti e il gioiello mozartiano Apollo et Hyacintus, mentre dal grande repertorio degli allestimenti fenicei viene proposta la splendida Madama Butterfly di Giacomo Puccini.

Per il Balletto due gli spettacoli in programma: Lac di Jean-Christoph Maillot, rivisitazione contemporanea su musica dal Lago dei Cigni di Pëtr Il’ic Caijkovskij, interpretata da Les Ballets de Monte-Carlo e Marie-Antoniette di Thierry Malandain, in prima nazionale esclusiva con il Malandain Ballet Biarritz.

La Stagione Sinfonica ospiterà i direttori più importanti del panorama attuale mondiale, tra ritorni e attraenti debutti, con concerti nella sala grande del Teatro La Fenice, ma anche sul nuovo palcoscenico del Teatro Malibran. L’apertura e la chiusura della Stagione saranno affidate a Myung-Whun Chung, che proporrà rispettivamente la Nona di Beethoven e la Terza di Mahler.


Tra i direttori che si succederanno, alcuni saliranno sul famoso podio veneziano per la prima volta, mentre altre ‘star’ degli streaming proposti durante l’emergenza pandemica, torneranno per esibirsi stavolta davanti al pubblico. Molti i nomi e i titoli da elencare e tutti estremamente allettanti, per i quali si rimanda al sito del teatro. Da sottolineare, prima della pausa estiva dell’anno prossimo, Fabio Luisi dirigerà i Carmina Burana, di Carl Orff, in un concerto che, grazie al Comune di Venezia, potrebbe svolgersi in Piazza San Marco (condizioni meteo premettendo). Rimangono confermati il Concerto di Natale nella Basilica di San Marco e il Concerto di Capodanno, trasmesso in diretta televisiva su Rai 1 come di consueto.

In occasione del settecentenario della morte di Dante Alighieri, la programmazione della Fenice propone una sorta di mini-cartellone dantesco (dentro al cartellone principale 2021-2022) strutturato in quattro appuntamenti di grande attrattiva.
Continuano le ormai collaudate collaborazioni con Musikamera, Musica con le Ali, Fondazione Mascarade Opera, Rai Radio3 e Veneto Jazz, che tornano ad offrire un’affascinante programmazione cameratistica, lirica e Jazz nei palcoscenici veneziani, mentre merita una particolare menzione la nuova partnership con Sky Arte.

Non resta che tenere d’occhio il sito di questo Teatro meraviglioso, che rimane un passaggio obbligato per chi vuole assaporare Venezia, anche solo per ammirarne la bellezza, già stupefacente nelle sale apollinee dove spesso si esibiscono musicisti e cantanti. Soprattutto in questo periodo storico in cui tutto il mondo deve rinascere, vale la pena di ricordare quanto diceva Proust “il mondo non è stato creato una volta, ma tutte le volte che è sopravvenuto un artista originale”. Andare alla Fenice ad assistere ad uno spettacolo o ad un concerto consente di rinascere interiormente anche come spettatore.