R E C E N S I O N E


Recensione di Aldo Del Noce

Formazione peculiare, ma in linea con i più aggiornati combo dell’odierna scena improvvisativa, in cui circa cinquanta minuti di libero suono sono delegati ad un duo di chitarre elettriche ed un set percussivo, con importante (e non del tutto artificioso) ruolo dell’effettismo.

Andrea Massaria è consistente e gallonato sperimentatore triestino, formatosi anche nelle orbite, al fianco o alla testa di svariate identità, tra cui appaiono salienti almeno nomi come Butch Morris o Evan Parker, abbuonando la variegata lista di confratelli ed analoghi, non mancando allievi quali il qui arruolato chitarrista Davide Barbini, entrambi in libera ed equanime associazione con il batterista Andrea Fabris.

Palesi le propensioni sperimentanti, e la comunicazione circolante tra le visionarie energie dei tre, che disvelano da subito le concezioni di soundscape: paradigmatica in tal senso potrà riuscire l’introduttiva Atlanta, di estensione adeguata nell’imbandire molti ingredienti e connotazioni  delle vedute del trio.
L’interplay riesce osmotico, vibratorio e a tratti ‘molecolare’, la fusione sonora può farsi flebile e quasi immateriale, pure l’enunciato tende a guadagnare nerbo e tensione, mercé il drumming saettante (quando non sub-atomico) e le più fitte increspature delle corde elettrificate.

Vivacemente abitato, e abilmente incarnato da una fattiva ispirazione, il diversamente spettacolare Atelier fissa un nuovo colpo a segno dell’ala ‘avant-garde’ della label salentina, di cui la presente incisione implementa fisionomia e ragioni.

Andrea Massaria, chitarra elettrica, effetti
Davide Barbini, chitarra elettrica, effetti
Andrea Fabris, batteria, percussioni

Tracklist:
01. Atlanta 
02 . Realgar 
03 . Orpelli 
04 . Cu2 (Co3) (Oh2) 
05.  Gallipot 
06.  Clara 
07.  Barras 
08.  Diluvi