A P P U N T I  D A  N O V A R A J A Z Z


Articolo di Mario Grella, immagini sonore © Emanuele Meschini

È toccato ad Alessia Obino aprire l’edizione primaverile di NJ Weekender Spring Edition, secondo appuntamento infra-stagionale di NovaraJazz. Lo ha fatto con A Sound of Million Shape (disco uscito da qualche mese), un indovinato mix di jazz e progressive rock, con un gruppo nutrito di musicisti e un piccolo coro. Subito a suo agio sia con composizioni originali, sia con alcuni brani di un vero guru dello spiritual jazz ovvero Sun Ra, dal quale Alessia Obino sembra di aver preso qualcosa di più di una semplice ispirazione, ma piuttosto un modo di concepire la musica (e il jazz). Tra i componenti della band un vigoroso Piero Bittolo Bon al sax e la contrabbassista Rosa Brunello, bravissima anche al basso elettrico.

Sullo stesso palco, anzi nello stesso spazio, la Sala Performing di Nòva, poco più tardi si scatena un tornado di potenza musicale di rara intensità: si tratta di [Ahmed], quartetto guidato dal pianista Pat Thomas e dedicato ad Ahmed Malik, contrabbassista sudanese e rappresentante di spicco del filone mediorientale del jazz. La formazione vede un concentratissimo Antonin Gerbal alla batteria, Joel Gripal al contrabbasso, uno straordinario Seymour Wright al sax alto e Pat Thomas al piano. Un’ora di potenza assoluta, modulata su canoni diversi e lievemente mutanti. Insieme allo straordinario concerto di Marco Ribot (di cui ho già scritto qui), questo è certamente il set più interessante di tutto Nj Weekender Spring Edition 2023.

La domenica si è aperta con l’originale ensemble Al Doum & The Faryds, sulle ali dell’etno jazz di piacevolissima fattura, ma forse con ritmi un po’ monocordi, molto simili tra loro. Originali nei costumi e nella performance e apprezzati dal pubblico più giovane. Chiude l’ultima giornata del weekend musicale, la Raphabdomantic Orchestra di Manuel Volpe, formazione che ha reclutato nelle sue fila la cantante colombiana Maria Mallol Moya che, oltre ad aver portato con sé una gran voglia di dimenarsi e cercare di far ballare a tutti i costi il pubblico più giovane, non mi sembra proprio indimenticabile dal punto di vista vocale. Non va però dimenticato che durante la due giorni di concerti, dopo aver ascoltato un compositore del calibro di Marc Ribot, tutto il resto rischia inevitabilmente di sembrare sotto tono. Hanno completato il programma diversi D-Set, come quelli di Catu Diosis, Lorenzo Morresi e Beat Machine Records, Vittorio Barabino e Angie BacktoMono. Lo spazio Nòva è una bellissima realtà locale che però sembra più adatta, sia per concezione che per proposte, ad un pubblico più giovane degli affezionati frequentatori di Novara Jazz. Arrivederci quindi alla XX Edizione del Festival in programma nei due weekend compresi tra il primo e l’undici giugno prossimi.