R E C E N S I O N E
Recensione di Francesca Marchesini
Via dalla parte di me che distrugge tutto quello che ha creato
Via con te per diventare quello che non sono ancora stato
(Motta, Via della luce, 2021)
Il 30 aprile 2021 è uscito Semplice, terzo album del cantautore toscano Francesco Motta; un disco che, da un lato, rappresenta una significativa evoluzione sonora rispetto a La fine dei vent’anni (2016) e Vivere o morire (2018), e, dall’altro, rivela, grazie a liriche semplici, un Motta riappacificato con la vita, con la città, ridotto all’essenziale. Questa ricerca della serenità si manifesta anche a livello di concept visivo; per la prima volta, la copertina di un suo LP non riporta la fotografia del volto del cantautore, suggerendo che, nel momento in cui la musica riesce a trasmettere tutto ciò che l’autore voleva esprimere, qualunque supporto visivo (e persino lo stesso autore) diventa superfluo.
Motta ha cominciato a lavorare su Semplice già prima della partecipazione a Sanremo 2019, adottando un approccio creativo differente rispetto al secondo album: scrivere senza un tema prefissato, con calma, concentrandosi soprattutto sugli arrangiamenti. L’isolamento del lockdown 2020 ha spinto il musicista ad allontanarsi brevemente dall’arte, ma il ritorno in studio con i collaboratori di sempre ha fatto sì che Motta trovasse, proprio nella musica, quell’essenza di vita di cui racconta in questo nuovo album… situazione che, in conferenza stampa, il musicista ha riassunto con questa frase del gruppo rap Colle der Fomento: «Io faccio il mio e non lo faccio né pe’ loro né pe’ l’oro/Lo faccio solamente perché sinnò me moro».

L’album si apre su A te, vero manifesto di ciò che questa terza opera in studio rappresenta, musicalmente e concettualmente. La dichiarazione d’amore per la musica (e per sé stessi) prosegue con E poi finisco per amarti, singolo il cui sound ci fa tornare ai giorni di Se continuiamo a correre. Dal romanticismo si passa al tema della leggerezza, il diritto di potersi godere la semplicità diventa quindi il focus in Via della luce e Qualcosa di normale, canzoni che descrivono entrambe Roma, città dove il musicista toscano vive; in Qualcosa di normale, inoltre, si può ascoltare Motta duettare con la sorella Alice, featuring suggerito dal cantautore De Gregori. Quello che non so di te, a metà tracklist, presenta un attacco che strizza l’occhio al post-punk richiama lo stile della sua ex-band, i Criminal Jokers; questa traccia più ballabile è seguita dalla title track, che, nonostante il titolo, rivela un arrangiamento complesso e ricco di sovrapposizioni, in cui si nota l’influenza del precedente tour con Les Filles de Illighadad. Si prosegue con Le regole del gioco, brano scritto immediatamente dopo la serata dei duetti a Sanremo, quando Motta e Nada vennero fischiati, e fa riferimento a come la percezione del mondo cambi col tempo. In coda al disco si trovano ancora due canzoni incentrate sul dialogo con sé stessi: L’estate d’autunno, ispirata da Una brava ragazza di Luigi Tenco, e Dall’atra parte del mondo. L’album si chiude su un brano nato dalla collaborazione con Dario Brunori (Brunori Sas), una messa a nudo totale del musicista che, tra testo e lunga parte strumentale, tenta di spiegare un periodo piuttosto difficile nella vita di Motta.
La coda di quest’ultimo brano ricorda i tempi del tour di La fine dei vent’anni, al periodo in cui, avendo in scaletta pochi pezzi, allungare i brani con strumentali aggressive era assolutamente necessario. Con l’aumentare del repertorio, è migliorata la qualità degli arrangiamenti live e sono diventati più importanti i palchi; nonostante siano passati molti anni da quando Motta e Francesco Pellegrini (insieme nel gruppo Criminal Jokers) raccoglievano soldi suonando per le strade di Dublino, l’urgenza di esibirsi dal vivo è rimasta immutata. Per ora il tour promozionale di Semplice prevede due date, 21 luglio a Milano e 10 settembre a Roma, e il cantautore pisano – naturalizzato romano – non vede l’ora di tornare a condividere il palco con la propria band. E data la bellezza e onestà di questo terzo lavoro in studio, anche noi del pubblico non possiamo attendere altro.
Tracklist:
01. A te
02. E poi finisco per amarti
03. Via della luce
04. Qualcosa di normale (feat. Alice Motta)
05. Quello che non so di te
06. Semplice
07. Le regole del gioco
08. L’estate d’autunno
09. Dall’altra parte del tempo
10. Quando guardiamo una rosa
(Foto © Claudia Pajewski)
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