C O N F E R E N Z E
Articolo di Claudia Losini
Dopo un anno di silenzio, l’estate dello Spazio 211 torna a suonare con la musica di TOdays festival, dal 26 al 29 agosto. Chi conosce la storia del festival e del suo direttore artistico sa bene che la sua forza sta nel non fermarsi mai, nonostante tutto. E nonostante l’edizione 2020 sia saltata, lo spirito di TOdays ha continuato a resistere con Tourdays, un percorso fatto di idee e persone legate al mondo della cultura e della musica per ripensare alle modalità di ripartenza e immaginare un futuro del mondo dello spettacolo insieme.
Il 2021 è un anno molto particolare, ormai possiamo dirlo con certezza, un anno dove ogni scelta di fare porta con sé un messaggio di forza e visione. E la sesta edizione di TOdays Festival è una celebrazione del presente, con uno sguardo puntato verso il futuro: la scelta stessa del cartellone rappresenta tutte le ultime tendenze della musica, in un gioco a volte anche di contrapposizione sonora che, come sempre, ti porta a dire stupito “Non me lo aspettavo”.

Una delle più grandi novità di quest’anno è l’aggiunta di un giorno, il giovedì, che porterà sul palco i Working Men’s Club, uno degli esordi più interessanti dell’anno, che dallo Yorkshire ci faranno sentire un sound originale, che concilia il rave con il post punk, quasi fossero dei moderni Kraftwerk cresciuti nelle campagne inglesi. Sempre di post punk parliamo con i Dry Cleaning, altra band britannica, anzi londinese, caratterizzata da ritmi trascinanti e dalle storie recitate da Florence Shaw.
Da Torino una certezza: Andrea Laszlo de Simone con un’orchestra di 11 elementi ci farà sentire la sua immensità.
Scorrendo la line up comprendiamo subito che i suoni più interessanti vengono dalla Gran Bretagna: il venerdì i Black Midi, quasi anacronistici nella loro ricerca manieristica che spazia dal math rock al progressive, presenteranno Cavalcade, il nuovo album. E poi i Black Country New Road, giovanissimi, con un album di esordio che ha sconvolto tutti ed è schizzato immediatamente nelle chart. Definiti post tutto, sono la voce e il suono di quel futuro che può essere percepito nel presente.

Shabaka Hutchings è uno degli artisti più geniali degli ultimi anni, se avete sentito il nuovo album dei Sons of Kemet ne avrete conferma. Ma non solo, i The Comet is Coming, dove lui suona sotto il nome di King Shabaka, sono un’esperienza extrasensoriale, ve ne accorgete soltanto alla fine del live di sabato sera, quando capirete che siete stati trasportati in un’altra dimensione.
Gli Shame, un altro gruppo londinese che non cerca di certo di compiacere le ultime tendenze, piuttosto di crearne nuove, chiuderà la sesta edizione sul palco dello Spazio 211.
Ad anticipare la chiusura al parco Peccei il 29 agosto Arlo Parks, cantautrice origini franco-nigeriane-ciadane ci racconterà la vita di una normale ventenne londinese con una voce che stregato tutti, al punto da farle ottenere il Grammy Award 2021 come miglior artista dell’anno.

Anche gli artisti italiani sono una conferma: la super band I Hate My Village composta da Fabio Rondanini, batterista di Calibro 35 e Afterhours, e Adriano Viterbini, chitarrista dei Bud Spencer Blues Explosion, insieme a Alberto Ferrari (Verdena) e Marco Fasolo (Jennifer Gentle), in procinto di pubblicare un nuovo EP, si esibirà venerdì sera, mentre Motta ci canterà “Semplice”, il suo nuovo piccolo capolavoro. Iosonouncane porterà sul palco “Ira”, il suo nuovo, meraviglioso, disco, e Teho Teardo ci mostrerà in anteprima per TOdays “A Man falling. Teho Teardo suona La jetèe” con i contributi dell’attore Michele Riondino e della regista e sceneggiatrice Liliana Cavani. Tutti Fenomeni è la rivelazione romana e italiana, si esibirà in un pop ironico e intellettuale dove ironizza sulla scena dove tutti si sentono fenomeni, lui incluso. Merce Funebre è un disco che tutti dovrebbero ascoltare.
Uno spunto interessante e da non perdere è l’esibizione de Les Amazones d’Afrique, supergruppo di world music formatosi in Mali. Loro suoneranno la kora, uno strumento proibito alle donne, e ci parleranno di disuguaglianza, per incoraggiare tutti, soprattutto le donne, a sollevarsi e combattere le ingiustizie perché siamo tutti uguali. Discorso che varrebbe per tantissime altre persone, e che nel 2021 deve ancora essere urlato, ballato e suonato.

Come sempre, oltre alla musica, TOdays è anche occasione di approfondimento, cultura e workshop. Nella cornice dell’Incet per tutta la durata del festival ci saranno appuntamenti pomeridiani, a partire da I wish you were green, talk sulla sostenibilità a cura di Mercato Circolare, dialoghi sulla musica online e i diritti degli artisti, come cambiano i luoghi di cultura e musica con il COVID-19, che importanza ha la musica nella comunicazione, fino al post punk raccontato da Maurizio Blatto. Inoltre verrà presentata Myoozik, una nuova app che sarà presto disponibile nella città di Torino per eventi musicali e artistici. Ci sarà anche Federico Sacchi, musicteller, che racconterà Discopocast, un esperimento di live podcasting nato durante il lockdown e diventato una call per musicisti. Federico ci racconterà com’è nata l’idea e ci farà anche ascoltare le storie e i brani vincitori.
Gianluca Gozzi raccontava di come, 5 anni fa, in quel che fino a pochi mesi prima era un cantiere, si esibì John Carpenter, regista maestro nel portare sugli schermi la paura. E qui entra in gioco la musica, in grado di esorcizzare la paura di un presente incerto, di un futuro sconosciuto, di un passato che ha segnato. La musica serve a questo, ed è importante che non si spegna, nonostante tutto.
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