C O N F E R E N Z E


Articolo di Claudia Losini

Il video teaser presentato alla conferenza stampa parla chiaro: siamo pronti per un altro giro di giostra.
In un mondo che stava già vivendo una pesante crisi culturale, dove due anni di pandemia hanno quasi stroncato un settore, chi lavora per fare cultura non deve fermarsi, deve continuare a girare per creare una spinta positiva che non si limiti solo al puro intrattenimento commerciale.
Todays festival lavora da 7 anni per portare a Torino un’offerta musicale che non si limita alla moda del momento o al facile incasso, ma che ha l’obiettivo di educare il pubblico e far scoprire nuovi generi, nuove band, nuovi orizzonti. Anche quest’anno si cerca di superare i confini, con una celebrazione del presente che, affiancando nomi di livello internazionale come Primal Scream e Arab Strap a figure emergenti come Geese e Hurray for the Riff Raff, vuole dare spazio alla musica che verrà, spostare la centralità verso luoghi di confine, sperimentare opposti per generare nuovi equilibri.
E così per 3 giorni, dal 26 al 28 agosto, il palco di Spazio211 ospiterà artisti internazionali che rappresentano la diversità, la contemporaneità e il futuro.

Venerdì 26 agosto, oltre ai citati Geese – ragazzini di Brooklyn che con il loro album di debutto, Projector, sono stati acclamati dalla critica e paragonati a Parquet Courts, Deerhoof, Black Midi, Radiohead, The Strokes, LCD Soundsystem e Echo and the Bunnymen – e Hurray for the Riff Raff, pseudonimo di Alynda Segarra, portoricana cresciuta nel Bronx che spazia da Patti Smith al reggaeton di Bad Bunny, sul palco saliranno i Black Country New Road, che, nonostante la perdita del cantante che ha lasciato la band un anno fa, sono riusciti a rimescolare il sound e fare delle loro canzoni una perfetta sintesi strumentale. E Tash Sultana, uno dei nomi più interessanti del panorama contemporaneo, dall’Australia, passando per tutti i più importanti festival mondiali, sbarca a Torino per concludere la prima serata in un mix di soul, r’nb, funk e hip hop.

Sabato sarà il turno dei Lost Bitchos, un nome spagnolo per una band londinese ma con radici svedesi, uruguaiane e australiane che suona un po’ come la cumbia, un po’ come il dream pop, gli Squid, un atro gruppo che ha stupido il pubblico al Primavera Sound e che direttamente da Brighton porterà un mix tra beat elettronici in crescendo, aperture noise, cenni jazz, ambient per soli fiati, chitarrismi in tempi dispari. Un altro nome che si è imposto nella scena e nei festival è quello dei Molchat Doma: scuri, freddi, duri, un post punk d’eccellenza per creare quella sensazione di straniamento, opposto alla musica celestiale di FKJ, polistrumentista che indubbiamente saprà lasciare senza fiato il pubblico grazie alla maestria con cui si destreggia tra loop station, chitarra, basso e sassofono.

Domenica è il giorno delle chitarre: da quelle nostalgiche ed eteree dei DIIV che presenteranno il nuovo disco tutto basato sulla rinascita, a quelle degli Yard Act, che si prospettano uno dei gruppi più interessanti di quest’anno. E poi due giganti: gli Arab Strap, senza cui probabilmente non esisterebbero gruppi come gli Yard Act, e i Primal Scream, che suoneranno Screamadelica in occasione del trentennale.

Dopo la mezzanotte ritorna anche la notte all’Incet, venerdì con il party di Danza Tribale, etichetta romana tra le più richieste in questo momento, e che all’Incet porteranno Tamburi Neri e la produttrice Adiel.
In apertura, il misterioso duo torinese conosciuto a livello europeo Voodoos and Taboos, dalle sonorità eleganti, break e futuristiche.
Mentre il sabato sarà il turno di Napoli con il party di Periodica Records, con Whodamanny e Mystic Jungle. In apertura il torinese Lorenzo Ricca aka Spacerenzo ci porterà in un viaggio intorno al mondo con le sue sonorità afro, disco e house.

TOdays vuole rispondere a una domanda che ci si pone sempre più spesso, soprattutto ora che i trend musicali si spostano verso ciò che fa tendenza su Tik Tok: si può ancora fare cultura con la musica?
Per alcuni la domanda è retorica, ma non è così scontata la risposta.
La sezione TOlab, una serie di incontri pomeridiani che orbitano intorno al festival, quest’anno hanno come tematica centrale il dualismo tra “malamovida” e “fruizione culturale della notte”. Si parlerà di movida, di gentrification, ci si domanderà se la cultura della notte possa essere di nuovo vista come una opportunità, si farà una panoramica sulla situazione contemporanea, partendo da Torino per guardare l’Italia e il mondo.
Ma non solo, si parlerà anche di gender gap insieme a Federico Sacchi, e di futuro, con il collettivo “Senza futuro”.
TOlab è un momento di discussione e di dibattito che quest’anno acquista un valore ancora più significativo, quando tutti parlano di “ripartenza”, pochi si chiedono cosa significhi fare cultura per davvero e quasi nessuno distingue più intrattenimento da cultura.

Per chiunque non voglia smettere di girare, di inseguire un sogno e di guardare oltre i propri orizzonti, TOdays è la giostra giusta su cui salire.