R E C E N S I O N E


Recensione di Aldo Pedron

La Abeat Records di Mario Caccia di Solbiate Olona (Va) è una delle più attente ed importanti etichette discografiche nell’ambito jazz, sempre pronta a scoprire nuovi talenti e confermare artisti di valore già affermati. Una politica quella della Abeat Records dedita a sostenere e promuovere giovani talora spesso esordienti e talentuosi musicisti soprattutto italiani. Rispetto ad altre etichette Abeat non segue una linea editoriale omogenea o ristretta ad una unica tipologia di genere o di stile ma tende a promuovere progetti con una propria e forte identità. Un catalogo notevole che vi invito a sfogliare e visitare.

Igor Caiazza è un brillante compositore, arrangiatore, percussionista classico e vibrafonista jazz. Ha un passato giovanile di batterista, suonando rock, pop e hip-hop, ma poi la musica classica lo ha stregato e catturato. Così, approfondendo lo studio del vibrafono e della marimba, oltre all’adorato Bach ha scoperto Astor Piazzolla, le cui composizioni, non a caso, erano un mix tra la musica classica e la musica argentina. Piazzolla è stato, quindi, il ponte tra la classica e il jazz ma di quest’ultimo non si è più liberato!

Lavora dal 2008 al Teatro Alla Scala con un diritto di prelazione accordatagli dal Teatro. Dopo sei anni come principale percussionista della Mahler Chamber Orchestra (Claudio Abbado), attualmente Igor Caiazza è un artista indipendente, Endorser per Zildjian Cymbals Company e Yamaha Music Europe. Ha collaborato con la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, Orchestre de l’Opéra National de Paris, Orchestre National De France, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Wiener Symphoniker, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra della RAI a Torino, Orchestra dell’Arena di Verona e Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli. Ha suonato nei più prestigiosi Teatri del Mondo con i più grandi direttori (Riccardo Muti, Claudio Abbado, Pierre Boulez, Zubin Mehta, Lorin Maazel, Daniel Barenboim e Gustavo Dudamel) ed artisti o direttori d’orchestra come George Pretre, Riccardo Muti, Valery Gergiev, Sir John Eliot Gardiner, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung, Esa-Pekka Salonen, Bobby Mc Ferrin, Placido Domingo, Josè Carreras, Andrea Bocelli, Stefano Bollani, Tommaso Scannapieco, Zucchero, Nicola Piovani, Tullio De Piscopo e molti altri incidendo CD e DVD per le etichette Decca, Sony Music, Deutsche Grammophon, RAI, Abeat Records.

È l‘autore stesso a spiegare il titolo: “Blu innanzitutto è il mio colore preferito. Rappresenta il mare, il cielo, il ghiaccio, è il colore della profondità e spinge all’introspezione, alla sensibilità, alla calma. E questa lunga pandemia, che ci ha obbligato a rimaner soli con noi stessi, guardarci dentro e riflettere sulla nostra vita, mi ha suggerito il titolo dell’album.” L’album Blu, volutamente scritto con armonie e melodie essenziali e di facile accesso, è un esplicito invito alla riscoperta della semplicità. Che sia jazz, pop, world-music o rock, l’intenzione è di comunicare una musica che possa essere seguita e apprezzata da tutti, indistintamente, senza barriere, limiti o classificazioni. Per colmare quel distacco emotivo che soprattutto i generi più colti e di nicchia impongono tra musicista e pubblico, Igor Caiazza (qui al vibrafono) ha fortemente voluto accanto a sé grandi esponenti del jazz italiano. Stiamo parlando del trombettista Fabrizio Bosso e il sassofonista Javier Girotto: raffinati interpreti che sanno parlare direttamente all’anima di chi li ascolta. Un disco strumentale d’atmosfera in cui Caiazza ha voluto riportare la concezione orchestrale della collettività, dove la performance individuale è utile soltanto in funzione dell’insieme. Altri musicisti che lo accompagnano in questo progetto sono Giacomo Raggi (harpejji, melodica, piano elettrico), Gabriele Evangelista al contrabbasso, Amedeo Ariano alla batteria, Valentina Del Re (violino), Fabien Thouad (oboe), Marlene Prodigo (violino), Livia De Romanis (cello), Carlo Fimiani alla chitarra. Le 8 composizioni, altamente strumentali tutte firmate Igor Caiazza e presenti in Blu hanno indubbiamente una struttura jazzistica, contengono improvvisazioni e sono interpretate da jazzisti, ma l’aspetto è quello della canzone, di una musica più popolare, influenzata altresì dalla classica e da tutti i generi che accompagnano la vita di Igor Caiazza stesso.

Igor parla ora di alcuni brani, li commenta: “7 composizioni su 8 sono state scritte e registrate poco tempo prima di inciderle mentre Un brindisi all’Amicizia è stata scritta quasi vent’anni fa, la suonavo con un gruppo di amici inglesi, dopodiché è stata accantonata per molti anni, fino a decidere che potesse essere il brano giusto per chiudere con spensieratezza un album e un periodo oltremodo profondo e introspettivo! Il brano Blu è dedicato al mare, My Quite Place è un pezzo dedicato alla donna che mi supporta e mi sopporta, al mio fianco ormai da qualche anno, mi ha dato due figlie, gemelle, straordinariamente con gli occhi blu e, quando sono nate, avevo già deciso il nome dell’album! My Quiet Place, perché lei è l’unica persona capace di darmi calma, di comprendermi, di assecondare la mia vita sregolata e il mio inquieto carattere d’artista.

Ragazza di Montedidio (una zona del centro storico di Napoli) è dedicata ad una straordinaria artista Isabella Ducrot. 8 brani in punti di piedi con in apertura L’attesa per vibrafono e il sax soprano di Javier Girotto, sfumature come in Naissances con la melodica di Giacomo Riggi. Un disco che spinge all’introspezione, alla sensibilità, alla calma come lo sono My Quiet Place e la successiva Long Spring di oltre 6 minuti con un sottofondo di vibrafono a creare un certo senso di abbandono e relax. Tema di una buonanotte è introdotta da oboe e violini in un clima da musica da camera per poi svoltare in una melodia jazz. La conclusiva Un brindisi all’Amicizia è jazz strumentale con un assolo free di Fabrizio Bosso alla tromba.

Un disco di grande armonia, che riconcilia con la musica soft ma di estrema qualità nella sua veste semplice e minimalista e con un mix di ingredienti che rendono questo disco speciale! Per chi vuole ascoltare melodie calde, sognanti, d’atmosfera, suonate con disinvoltura, pacatezza e virtuosismi non troppo accentuati dei musicisti questo è il disco che fa per voi.

Tracklist:
01. L’attesa
02. Naissances
03. Blu
04. My Quiet Place
05. Long Spring
06. La Ragazza Di Montedidio
07. Tema Di Una Buonanotte
08. Un Brindisi all’amicizia