R E C E N S I O N E


Recensione di Lucio Vecchio

Quando sulla scena musicale appaiono e si consolidano musicisti del calibro di John Coltrane sembra sia difficile andare oltre. Eppure, la storia della musica, come quella dell’umanità, prosegue e si passa oltre anche al mito. Ed infatti il post-coltrane è segnato da alcuni musicisti che hanno guidato la transizione verso nuovi orizzonti musicali oltre l’hard-bop degli anni 70. Uno di questi è sicuramente Bob Berg, sassofonista e compositore americano tragicamente scomparso in un incidente stradale a East Hampton, New York, nel 2002 quando un camion carico di cemento lo ha travolto mentre era alla guida della sua auto con accanto la moglie. Berg nel 1984 entrò a far parte della band di Miles Davis avvenimento
che lo fece conoscere al grande pubblico. Nello stesso anno comparve come ospite in alcune date del tour di Pino Daniele e successivamente collaborò anche con Mike Stern, Chick Corea, David Kikoski. Proprio a Bob Berg è dedicato l’ultimo lavoro del sassofonista materano Gianfranco Menzella uscito su etichetta GleAM Records. Registrato e mixato al Sorriso Studios di Bari da Tommy Cavalieri, Dedicated to Bob Berg è un viaggio nella New York degli anni ’80 e ’90, un omaggio all’estetica del grande musicista d’oltreoceano. Per questo progetto Menzella si è avvalso della collaborazione di Eugenio Macchia al pianoforte, Carlo Bavetta al contrabbasso e Pasquale Fiore alla batteria.


Il disco si apre con Angles, un brano che Bob Berg incise nel 1993 ed inserì nel suo ottavo album Enter the Spirit. Il quartetto parte subito forte ed il protagonista, oltre al sax, è il pianoforte. I due strumenti entrano in competizione creando atmosfere “deliranti” come le definisce lo stesso Menzella. Promise è una composizione di Chick Corea anch’essa inserita nel medesimo album di Berg. Qui le atmosfere sono decisamente diverse: il suono del sax ci conduce in un’algida città al tramonto in cui le luci emesse dai lampioni rendono i colori degli oggetti che ci circondano ancora più freddi. A riscaldare il cuore ci pensa il pianoforte di Macchia. La versione che Menzella propone di Second Sight appare più moderna rispetto all’originale. Con il nuovo mix il pianoforte viene portato in primo piano diventando protagonista. Pur mantenendo intatto il tema blueseggiante il mood del brano viene esaltato e appare più centrato rispetto alla versione contenuta nell’album del 1993. The Search è una ballad scritta da Mike Stern ed inserita da Berg come ultima traccia del suo disco Short Stories del 1987. Nella versione di Menzella le atmosfere appaiono più rarefatte. Il sax, spogliato dagli effetti di riverbero classici degli anni Ottanta, guadagna una maggior presenza scenica. Ovviamente manca la chitarra, ma non se ne sente la mancanza. Il contrabbasso assume un ruolo centrale all’inizio del pezzo e in un breve solo, prima di lasciare spazio al pianoforte che traccia linee accattivanti. Mr. Berg è l’unico brano originale presente nell’album. Attraverso la sua arte Menzella esprime liberamente i sentimenti provati per Berg. Un tema carico di lirismo e nelle intenzioni dell’autore “una dedica carica di sentimento all’energia e all’anima di un musicista che da sempre mi emoziona”. Molto interessante il gioco di spazzole che Fiore esegue sul rullante imprimendo un proprio tocco personale. Summer Night appare un titolo azzeccatissimo per questo fast swing che ha il sapore e l’energia delle lunghe notti estive da passare in buona compagnia. In questo brano l’interplay è al massimo ed il timone viene conteso dal sax e dal pianoforte che duellano per primeggiare. Bello ed inaspettato il cambio di ritmo che contraddistingue il finale che ci ricorda che la notte è finita ed è ora di andare a nanna. The Secret Life of Plants è una canzone di Stevie Wonder che Berg suonava spesso nei suoi tour italiani negli anni ’90 insieme a Danilo Rea. Il brano era inserito nel doppio album intitolato Stevie Wonder’s Journey Through The Secret Life of Plants uscito nel 1979. Il disco è la colonna sonora del documentario The Secret Life of Plants, diretto da Walon Green. Per la realizzazione delle musiche Stevie si è fatto descrivere ogni sequenza del film e la relativa durata. Con le suggestioni ricevute dalle descrizioni ha composto testi e musiche. La rilettura che il quartetto propone in formato strumentale riesce a trasmettere la bellezza intrinseca della natura, tema centrale del brano originale, rievocando nell’ascoltatore sensazioni personali ed uniche, senza delegarle all’inevitabile omologazione che suggerirebbe la presenza di un testo. Chiude l’album Sometime Ago un tema scritto da Sergio Mihanovich. Un jazz waltz carico di sentimento e sensualità con un climax finale in un suggestivo crescendo. 

Con Dedicated to Bob Berg Menzella e il suo quartetto rendono un omaggio sincero al sassofonista americano, reinterpretando la sua musica con maestria e passione. L’album è un tributo commovente a un grande artista che ci manca molto, ma che continuerà a vivere attraverso la sua musica.

Tracklist:
01. Angles (04:08)

02. Promise (09:23)
03. Second Sight (05:40)
04. The Search (06:12)
05. Mr. Berg (04:39)
06. Summer Night (04:55)
07. The Secret Life of Plants (06:31)
08. Sometime Ago (09:02)