Le contiamo sulla punta delle dita: 5 domande ai nostri artisti, il tempo di batter 5 et voilà, in 5 minuti le risposte.

I N T E R V I S T A


Articolo di E. Joshin Galani

Ho scambiato quattro chiacchiere con Luca Gemma, in occasione del suo nuovo singolo L’Avventura, cover di Domenico Modugno. Il brano anticipa l’album in uscita a settembre per Adesivadiscografica. A trent’anni dalla scomparsa del cantautore pugliese, Luca Gemma omaggia Modugno in Sacre Radici, spettacolo teatrale multidisciplinare della compagnia Koreoproject della coreografa e danzatrice Giorgia Maddamma. All’interno della rappresentazione Luca cura le musiche e le canzoni, suonandole in scena. È possibile assistere a questa narrazione con musica dal vivo, canto, video e danza, per tutto il 2024. Protagonista la potenza del legno, le radici d’ulivo e le radici salentine di Domenico Modugno ed il suo repertorio di canzoni scritte nei primi anni Cinquanta in dialetto salentino. A questo progetto si lega la produzione e la pubblicazione di un disco di Luca interamente dedicato alle canzoni di Domenico Modugno.

È uno spettacolo di teatro danza in cui tre danzatrici interagiscono con le immagini proiettate su grande schermo alle loro spalle in un gioco di luci e ombre. La musica è composta da canzoni e sottofondi strumentali del repertorio di Modugno, compresi i brani in dialetto salentino, arrangiati e cantati da me in scena. Protagonisti sono gli ulivi secolari che massacrati dalla xylella trovano nuova vita come sculture naturali, protagoniste sono le ‘sacre’ radici del Salento. È uno spettacolo di Koreoproject, compagnia con base a Lecce della coreografa e danzatrice Giorgia Maddamma che l’ha ideato insieme a Ilaria Milandri che scrive anche i testi e a Fabio Serino per quanto riguarda le immagini. A danzare in scena ci sono anche Sara Bizzoca e Ambra Berni Canani. È molto bello!

Grazie, sono contento ti piaccia l’arrangiamento perché è un pezzo a cui tengo molto. La fama planetaria di Modugno in quanto autore e cantante del pezzo italiano più famoso nel mondo, Nel blu, dipinto di blu, lo ha reso per sempre Mr. Volare e forse un po’ prigioniero di quella canzone nel cuore del pubblico. Ma lui è stato incredibilmente molto altro. Unico nel sapere unire gusto popolare e cultura è passato da Sanremo al teatro con Strehler, dalla commedia musicale con Garinei e Giovannini alle canzoni per i film di Pasolini. E soprattutto ha scritto molte bellissime canzoni.

Domenico Modugno è un gigante per la versatilità e la varietà del suo percorso artistico, per la sua importanza nella creazione della canzone d’autore italiana, per la quantità e qualità delle canzoni scritte con qualche isolata caduta di gusto, secondo me, risalente ad alcuni successi dell’ultimo periodo. Io istintivamente mi sono sempre trovato a mio agio a cantare le sue canzoni e questo me lo rende familiare. Ben sapendo che si tratta di un grandissimo da avvicinare con cura, penso di aver trovato un modo di cantarlo con la mia voce, rispettandolo e senza cercare di assomigliargli. Ma è giusto cercare di farsi influenzare dai più grandi; è a loro che si guarda per cercare di imparare qualcosa.

Infatti, io sono già un casino di mio, se aggiungiamo che ho passato l’adolescenza in Germania e vivo da tempo a Milano. Per contro però questa mancanza di radici profonde mi ha sempre concesso molta libertà. Così, per esempio, anni fa ho pubblicato un album in inglese. Ora Modugno e lo spettacolo Sacre Radici mi danno l’occasione di cantare in dialetto salentino. Tecnicamente ho sempre avuto un buon orecchio per ‘l’imitazione’ dei suoni delle lingue e degli idiomi, quindi, è una cosa che non mi crea problemi e anzi mi piace. D’altronde anche lui ha scritto e cantato canzoni in napoletano e ne ha scritte di molto belle.

All’università un professore ci diceva che a Scienze Politiche ci avrebbero dato gli strumenti per imparare a leggere tra le righe, interpretare le pagine scritte, la storia, la contemporaneità, la complessità, un modo insomma per avvicinarsi alla verità delle cose. Tengo sempre a mente quelle frasi e spero ogni tanto di riuscirci.