R E C E N S I O N E


Recensione di Nicola Barin

Il pianista Stefano Onorati e il trombettista Fulvio Sigurtà sono due fantastici esempi della qualità assoluta del jazz italiano. Onorati, Livornese classe 1966, ha suonato con i principali jazzisti italiani e innumerevoli voci del jazz internazionale. Sigurtà, classe 1975 bresciano, ha fatto parte della The Guildhall Big Band in cui ha suonato con il pianista John Taylor. Ha avuto diverse collaborazioni in Italia e all’estero e nel 2012 gli è stato assegnato il Premio “Miglior Nuovo Talento” nel Referendum del Top Jazz Italiano.

Il quartetto nasce alcuni anni fa, dopo l’esperienza in duo, a cui si aggiungono il contrabbassista Gabriele Evangelista e Alessandro Paternesi alla batteria. Nove tracce a firma dei due artisti che trasportano la loro esperienza musicale, umana e artistica in toto e che ci ricordano le parole del jazzista e saggista Arrigo Cappelletti tratte dal volume ‘Il Profumo del Jazz’: ”il jazz propone modalità del piacere non eterodirette né consumistiche e un nuovo modo di stare insieme con il proprio corpo, con l’ambiente, con gli altri basato sulla prossimità e l’amicizia.

Ascoltate Thrills che, con il carattere modale, vi viene incontro con un sorriso gioioso, il tema accattivante si ripete, il brillante assolo di contrabbasso apre lo spazio per Sigurtà che si muove in equilibrio con un fraseggio poetico e raffinato. Il senso di vicinanza, di calore ed empatia si respira a piene mani. In Quintessence il lungo assolo e in parte il dialogo tra contrabbasso e batteria permette alla tromba e al piano di esporre il tema. I colori sono sempre smorzati, tenui, al contrario il drumming concitato e febbrile di Paternesi introduce quella vivacità che denota il perfetto contrasto. Onorati si muove con raffinatezza calcando sempre su un timbro festoso e ricco di gioia. Oslo Twilight si fonda sull’improvvisazione tematica e motivica con il timbro magnetico, sonnecchiante, brumoso di Sigurtà e la risposta squillante di Onorati, il tutto si chiude magicamente. Parallel Dimension sposta la conversazione tra piano e batteria che si caratterizza per spostamenti di umori e concitazioni. Swami, brano di Sigurtà, esalta le qualità ritmica con la batteria che si concentra sui tom lasciando da parte i piatti. In Nighthawks l’indecisione tra velocità e lentezza è palpabile: Paternesi incalza i sodali e Onorati mantiene la rilassatezza conversando ancora una volta con la batteria, parrebbe proprio esserci una linea di comunicazione preferenziale tra i due.

Un progetto nato per due voci si estende con naturalezza al quartetto mantenendo un equilibrio tra toni trasognanti e momenti di impeto vigoroso.

Tracklist:
01. A Moment and Then (S. Onorati)
02. Quintessence (S. Onorati)
03. Thrills (S. Onorati)
04. Oslo Twilight (S. Onorati)
05. Parallel Dimension (S. Onorati)
06. Swami (F. Sigurtà)
07. Out of the Blue (S. Onorati)
08. Nighthawks (S. Onorati)
09. First Scene (F. Sigurtà)

Photo © Roberto Cifarelli