R E C E N S I O N E


Mattina calda d’agosto, sole, brezza marina e onde contro gli scogli, una spiaggia non troppo affollata per godervi il momento; ecco ora siete pronti per viaggiare fra suoni e stili diversi, fra immaginazione e mondi da scoprire.

Sì ora siete pronti per i Seawards.

Nascono nel 2015 dall’incontro fra Giulia Benvenuto e Francesco Proglio, mentre la produzione magistrale, è opera del guru della musica italiana Zibba, il quale vanta collaborazioni sia a livello nazionale quali Tiziano Ferro, Emma Marrone, Max Pezzali, che internazionali come Jack Savoretti.

Decidono di portarci per mano nel loro percorso fatto di funk e r’n’b, di elettronica e di malinconia in versione unplugged.

Il tutto si apre con il pezzo Fools, brano che rispecchia l’andamento dell’intero album, ovvero un ottimo mix di sonorità. Riuscendo a far confluire tra loro, stile lounge con sfumature jazz, regalandoci un effetto minimal contornato qua e là da interessanti idee sonore.

Le influenze musicali che possiamo ritrovare, sono molteplici: London Grammar e XX su tutti, ma anche i The 1975 (band cult inglese dei nostri anni).

La volontà dei Seawards è quella di farci galleggiare fra vari mood e far passare il messaggio “ehi chiudi gli occhi e stacca la spina dalla realtà!”.

Walls è un brano dai sentimenti profondi, di amori inaspettati che si scontrano col muro di chi si è costruito una zona di difesa lungo le pareti del cuore; la paura di non riuscire ad amare come si vorrebbe. La paura umana più profonda.

Float rappresenta il nostro percorso.

In ogni brano c’è un pezzo di noi stessi”.

Ma è con le tre ballads 17 beauty, Feel e Waves che il duo italiano ci mostra la forza e nel contempo, la dolcezza di ciò che vogliono farci arrivare. La voce pura e incontaminata di Giorgia sulle note di una chitarra acustica, tocca l’animo più profondo.

Un percorso vincente quello dei Seawards perché racconta in fondo un pezzo di noi stessi, di tutti noi la semplicità a volte paga più di ogni cosa.

Articolo di Manuel Gala