L I V E – R E P O R T


Articolo e immagini sonore di Andrea Furlan

Devastante! Dovessi usare un unico aggettivo per descrivere la serata di ieri, questo sarebbe il più adatto. I Gov’t Mule si sono presentati al Teatro Dal Verme di Milano in forma splendida, compatti, precisi, e in quasi tre ore di concerto hanno dato libero sfogo a tutto il loro potenziale di energia e bravura. Mattatore della serata il grande Warren Haynes, che ha guidato il gruppo con inventiva, tecnica, intenzione, concentrazione, insomma un autentico numero uno, chitarrista che, al momento, non ha eguali.

Si è capito subito che tutto sarebbe girato per il verso giusto, Haynes e soci sono entrati sorridenti, palesemente emozionati per il caloroso entusiasmo con cui sono stati accolti dal folto pubblico, dato questo molto positivo trattandosi di un non facile lunedì sera. L’attesa e l’attrattiva che la band sa suscitare hanno vinto.

Il primo set, durato più di un’ora, è molto tecnico, volume al massimo e grande potenza sonora. Quella che si riversa in platea è un’autentica colata lavica, Matt Abts alla batteria e Kevin Scott al basso (che sostituisce Jorgen Carlsson) sono un propulsore ritmico di eccezionale portata, le tastiere di Danny Louis forniscono contorno e spessore e sono la base d’appoggio ideale alle stilettate di Haynes, entrambi lanciati in piena corsa in un dialogo serrato di fulminanti botta e risposta. In questa prima parte emerge prepotente l’anima più dura e rocciosa del gruppo, hard-rock e blues coniugati con forza impressionante. Il suono e il ritmo ipnotizzano, tanto sono coinvolgenti, non c’è un momento di tregua in questa lunga cavalcata.

Una breve pausa, giusto il tempo per riprendersi dallo stordimento, poi ha inizio il secondo set, quello che resterà impresso a lungo come uno dei momenti più memorabili cui abbiamo avuto la fortuna di assistere negli ultimi anni. Il volume si porta a livelli più umani e gli strumenti vengo meglio bilanciati dai tecnici, consentendo di godere appieno di ogni piccolo dettaglio. Levigate le asperità e quel tanto di ostico che a tratti può risultare di difficile ricezione, è il Blues a prendere il sopravvento nelle divagazioni strumentali di ampio respiro caratteristiche di una jam band. Gli echi di Allman Brothers e Santana scorrono fluidi in un sublime viaggio musicale, un irrefrenabile fiume di note di impareggiabile bellezza che lascia attoniti e sognanti. Proprio nel giorno del compleanno di Duane Allman, si compie un piccolo grande miracolo: la Musica diventa catalizzatore di grandi emozioni grazie alla sincera profusione di good vibrations proveniente dal palco. Da segnalare inoltre la presenza di Fabio Treves, ospite in due brani con la sua armonica, testimonianza di come i grandi artisti sanno essere anche grandi persone.

Concerto di altissimo livello che ha i momenti topici in una impressionante Sco-Mule e nella conclusiva Soulshine, divenuta un inno nella appassionata esecuzione assicurata dal gruppo.
Lunga vita ai Muli! In anni complicati come quelli che stiamo vivendo, è assolutamente necessario lasciarsi travolgere dalla Bellezza. Eventi come questo rendono il mondo un posto migliore
!

Tracklist:

Set 1:

  • Bad Little Doggie
  • Broke Down On The Brazos
  • Thorazine Shuffle
  • Temporary Saint
  • Thelonius Beck
  • Pressure Under Fire
  • Peace I Need
  • After The Storm
  • Grinnin’ In Your Face
  • I Asked Her For Water

Set 2:

  • Unring The Bell
  • Endless Parade
  • Good Morning Little Schoolgirl  *
  • Sco-Mule
  • Beautifully Broken
  • Shake Our Way Out
  • Feel Like Breaking Up Somebody’s Home

Encore:

  • Long Distance Call *
  • Soulshine

* w/ Fabio Treves