R E C E N S I O N E


Recensione di Claudia Losini

Nel vasto panorama musicale contemporaneo, pochi artisti riescono a mantenere una coerenza stilistica senza perdere la capacità di sorprendere e innovare. The Dining Rooms, il duo milanese formato da Stefano Ghittoni e Cesare Malfatti, celebra il loro 25° anniversario di carriera con il decimo album in studio, Songs To Make Love To. Questo lavoro rappresenta un culmine nella loro produzione artistica, combinando il loro caratteristico folk psichedelico a ritmo lento con atmosfere cinematiche e influenze trip hop. Dopo il successo di Turn to see me (2022) e Art is a Cat (2020), Ghittoni e Malfatti tornano con un disco che sembra un tributo alla loro evoluzione musicale e alla profondità delle loro esperienze. L’album presenta una serie di collaborazioni vocali che arricchiscono la texture sonora: da Egeeno del collettivo romano Tropicantesimo, a Daniel Richards e Tomaz di Cunto alias Toco, fino a Chiara Castello e Marica Clemente.


I brani parlati, come No Fun, Assai Giassai, On and On, Fuori di Veleno e La verità, sono esempi lampanti di come The Dining Rooms mescolano melodie trip hop sperimentali con registrazioni sul campo di suoni provenienti da luoghi suggestivi come i carruggi genovesi, la darsena milanese, i quartieri spagnoli di Napoli, Istanbul e San Paolo. Questi pezzi si configurano come veri e propri esperimenti antropologico-musicali, in cui il suono classico del duo si fonde con elementi etnografici per creare un paesaggio sonoro unico e coinvolgente. Le canzoni cantate, come Just a Child e Stone (My Heart) con la voce di Chiara Castello, e Nun tengo chiù a te con Marica Clemente, aggiungono una dimensione emotiva profonda all’album. In particolare, Stone (My Heart) emerge come il pezzo più avvolgente del disco, con una melodia che cattura e un ritmo che pulsa con intensità.

L’intero album, suonato e prodotto da Stefano e Cesare e mixato da Francesco Borrelli al Blue Spirit Studio, è una riflessione sull’amore e le sue dinamiche. L’artwork, realizzato dall’artista Tatjana Zonca, completa l’opera con un tocco visivo che rispecchia la complessità e la bellezza dei temi trattati. Nonostante alcuni brani parlati come La Verità, No Fun e Common Questions possano sembrare tematicamente scollegati dal filo conduttore principale, il cuore dell’album si ritrova in pezzi come Melancolia, Just a Child, Stone, Nun tengo chiù a te, Eclisse e la title track Songs To Make Love To. Questi brani esplorano l’amore in tutte le sue sfaccettature, anche attraverso un sound ricco di influenze mediterranee e arabeggianti, come in Genova Nervi e Eclisse.

Songs To Make Love To è un album da assaporare lentamente, un viaggio sonoro che offre sorprese potenti e emozioni che si rivelano gradualmente. Non è un impatto immediato, ma una suggestione profonda e seducente, che conferma ancora una volta la maestria di The Dining Rooms nel creare musica che trascende il tempo e lo spazio, raccontando storie attraverso vibrazioni, esperienze e atmosfere indimenticabili.


Tracklist:

01. Just A Child (2:12)
02. Assai Giassai (3:57)
03. No Fun (2:33)
04. On And On (3:07)
05. Nun Tengo Chiù A Te (2:50)
06. Melancolia (2:15)
07. Fior Di Veleno (2:51)
08. La Verità (3:58)
09. Common Questions (3:38)
10. Genova Nervi (1:48)
11. Stone (My Heart) (4:16)
12. Eclisse (2:04)
13. A Song To Make Love To (3:06)

Foto © Max Cardelli