R E C E N S I O N E


Recensione di Paola Tieppo

C’è sempre un inizio: un primo passo nel cammino a condurre verso una nuova meta, una nuova scoperta, di qualunque tipo sia, affidandosi al proprio intuito, pronti ad accoglierne la bellezza… oppure a crearla.
Il mio primo passo verso Jany McPherson è stato nel luglio del 2021, quando ho avuto occasione di ascoltarla al Percfest di Laigueglia (SV). Come sovente mi accade, sono andata a quel concerto non sapendo esattamente cosa avrei trovato, ma piuttosto sicura, dalle informazioni acquisite, che sarei tornata carica di vibrazioni positive. Jany in quell’occasione presentava l’ultimo album, uscito circa un anno prima, dal titolo Solo Piano! e di conseguenza sola era in scena, ma con una personalità tanto ricca di energia, di suoni e di colori, come il variopinto abito a tubino che fasciava il suo corpo, da ‘riempire’ il palco e, nonostante l’orario notturno, illuminarlo di radiosa solarità. L’entusiasmo e la travolgente simpatia che l’affascinante pianista, cantante e compositrice cubana trasmetteva davano senso a quel punto esclamativo del titolo e sono stati un incentivo ad incontrarla e poi tenermi virtualmente in contatto con lei, seguendone i progressi e le evoluzioni.

Lo scorso ottobre è stato pubblicato il suo nuovo atteso progetto A long way, prodotto da Gianluca Di Furia, che a partire dai colori giallo e arancio che dominano la copertina richiama quel carattere caldo e solare, tipico del Paese natìo, di cui accennavo. Anzi, inizierei proprio da qui: la confezione del cd, patinata ed elegante, espone un artwork della grafica argentina Nerina Fernandez che immagina il lungo cammino di Janysett, partita da Guantánamo verso il resto del mondo, con lo sguardo fiero, rivolto in avanti, sulla testa il bagaglio culturale, musicale, di tradizioni ed esperienze che l’hanno ‘trasformata’ in Jany e, come elemento di congiunzione fra passato e presente/futuro, la tastiera del pianoforte. All’interno un libretto con i testi in spagnolo delle tre canzoni cantate, foto di scena del trio e dell’ospite speciale ed i canonici ringraziamenti e dediche ai propri antenati e famigliari.

Il viaggio musicale si svolge in undici ‘tappe’: brani interamente ed appositamente composti dalla McPherson in periodi diversi, la maggior parte nei sei mesi fra fine 2022 ed inizio 2023, con influenze, la stessa autrice ammette di averle inaspettatamente trovate dentro di sé, che spaziano dai ritmi afrocubani al jazz alla musica classica, alle culture dei Paesi europei più frequentati. Stabilitasi fin da subito a Nizza, in Francia, ha qui conosciuto i due musicisti che l’accompagnano in questo percorso, precisamente Antonio Sgro al contrabbasso e Yoann Serra alla batteria, con i quali si è creata un’intesa generatrice di un sound unico, ben amalgamato pur mantenendo ognuno la propria personalità. A loro si aggiungono, un brano per ciascuno, Christophe Lampidecchia con la fisarmonica e John McLaughlin con la sua celebre chitarra.

Si parte con Fire In My Hands, ideale biglietto da visita per chiarire subito quali siano le radici dell’autrice: il piano è suonato con vigore, sostenuto solidamente dalla ritmica ed accompagnato dai vocalizzi gioiosi di Jany. Il fuoco dalle sue mani passa a riscaldare l’animo di chi ascolta, instilla immediato buon umore e mi ricollega a quel sopracitato punto esclamativo. Dopo questa piacevole corsa, il cammino rallenta con Miss Butterfly e la melodia idealmente insegue un volo giocoso di farfalle con cambi di direzioni tipici del pianismo di Jany, mantenendo però un tema ricorrente, influenzato da echi classici, che apre e chiude il brano, circolarmente. Ulteriore rallentamento con la struggente Te Dejo Ir, una ballata in cui l’urgenza di comunicare alla persona amata il proprio amore, la propria passione, lega piano e canto in lingua madre dell’autrice all’avvolgente dolcezza della fisarmonica di Christophe Lampidecchia. Il testo rimanda ad un dialogo di sguardi che si dicono molto senza bisogno di parole perché alla fine ci si possa trovare ed amare, senza barriere. L’atmosfera jazz fa capolino con El Vals De Los Apasionados il brano più lungo dell’album: quasi nove minuti, in cui il passo, di danza, ed il carattere cambiano, mettendo in evidenza la sezione ritmica, il batterista in particolare. Gli amori musicali della McPherson si chiamano Bill Evans, Keith Jarrett, Michel Petrucciani e lungo il cammino se ne raccolgono gli insegnamenti interiorizzati. Tú è invece la traccia più breve, sotto i quattro minuti, e riprende la vena romantica della pianista che qui, in solo, regala un momento poetico, forse nostalgico, ma senza tristezza, come se fosse dedicata a qualcuno non più presente ma che ha lasciato tanto a colmarne l’assenza.


A metà del percorso, A Long Way riassume la vita dell’artista in una sequenza di immagini sonore: ricordi d’infanzia, esperienze di crescita, la decisione di lasciare la terra natale e gli affetti, la determinazione ad inseguire i propri sogni fondono la comprensibile malinconia con un atteggiamento di positività e speranza. Il ritmo in tre quarti, simile ad un valzer venezuelano, si intreccia con la melodia ed insieme esprimono tutto questo, anche grazie ad un tema ricorrente che fa da filo conduttore. La seconda ballad, Tú y Yo, trae ispirazione dalla canzone d’autore cubana degli anni Quaranta, di cui lo strumento simbolo per eccellenza era la chitarra. Dopo aver conosciuto un paio di anni fa John McLaughlin, che ammirato dalla tecnica pianistica di Jany ha poi finito per invitarla a suonare con il suo quartetto in alcune date e con lui in un concerto in duo, alla talentuosa cubana è sembrato naturale ricambiare.  Così colui che è considerato uno fra i più importanti chitarristi contemporanei ha unito il suo suono al piano e alla voce calda di Jany in questo soave inno d’amore. Con Sweet Spicy Jany (estoy pa’ ti) si ritorna ai festosi ritmi latini, ricchi di percussioni, ma sempre ammiccanti all’anima jazz insita nella compositrice, immaginando ballerini di salsa che volteggiano scambiandosi sorrisi complici e felici. In Your Arms si apre con l’incedere tranquillo del pianoforte, a breve raggiunto dagli altri strumenti del trio, per aumentare il passo e dare corpo ad una musica sempre così distintiva e cosmopolita. Mi piace, proprio qui, riportare queste parole di Jany: “Il pianoforte è un’estensione della mia anima. Conosce tutti i miei segreti. Posso dirgli tutto ciò che per me sarebbe difficile esprimere con le parole. Non mi giudica mai, mi accetta semplicemente così come sono.”
Pochi secondi e, languidamente, comincia il terzo brano cantato, Te Espero, quasi a confermare che la lingua madre è la preferita per esprimere, quando invece è necessario, a parole il sentimiento del amor. In questa ballata l’interpretazione in stile ‘molto’ jazz dà voce alla nostalgia per i momenti felici trascorsi fra le braccia della persona amata. La distanza, però, non è percepita come un ostacolo insormontabile e quindi, anche se il tempo che separa gli innamorati sembra un’eternità… “io ti aspetto”. Ancora tanto romanticismo nel bellissimo brano conclusivo Adesso, Per Sempre. Il titolo rende omaggio al nostro Paese, con cui la McPherson ha un forte legame sia grazie alla sua formazione musicale classica che agli artisti contemporanei ascoltati a partire dall’adolescenza a Guantánamo, oltre che per gli affetti personali e le fortunate collaborazioni lavorative.

Gli oltre 60 minuti di musica dell’album sono volati. Per me sono stati molti di più, ascoltando e riascoltando, a volte chiudendo gli occhi e immedesimandomi nelle sue parole appassionate, altre volte liberando la mia immaginazione sulle onde del suo oceano di suoni, colori, profumi… eppure avrei già voglia di ricominciare a riascoltare questa “Musica dell’anima, per l’anima”, come la stessa Jany McPherson definisce il suo lungo viaggio. Avrei molto ancora da raccontare di Jany, ma… il viaggio continua e sono certa che ci saranno altre occasioni. Nel frattempo, riascolto… #eiovadoadormirefelice

Tracklist:
01. Fire in my hands
02. Miss butterfly
03. Te dejo ir
04. El vals de los apasionados
05. Tú
06. A long way
07. Tú y yo (with John McLaughlin)
08. Sweet spicy Jany (estoy pa’ ti)
09. In your arms
10. Te espero
11. Adesso, per sempre

Photo © Arturo Di Vita, John McGloin