R E C E N S I O N E


Recensione di Sabrina Tolve

Nelle eteree melodie di Light Verse, il cantautore Sam Beam, meglio conosciuto come Iron & Wine, ci invita in un viaggio intimo e riflessivo attraverso, con una delicatezza che ricorda il sussurro di una brezza primaverile. La nuova fatica di Sam Beam, infatti, si inserisce perfettamente nella sua narrativa musicale, offrendo un’esperienza che si estende tra malinconia e riflessione, senza mai perdere il suo carattere avvolgente e intimo, e dove ogni nota è un tassello di un mosaico di luce che si dipana dolcemente sotto i nostri occhi. Con Light Verse, Beam ritorna alla sua produzione solista dopo quasi sette anni, e ci regala un’opera che si concentra sull’intimità e sui momenti di quieto stupore. L’album, nonostante la sua atmosfera raccolta, non passa inosservato.

Si inizia con You Never Know, un delicato percorso attraverso un mondo barocco e malinconico, dove il lo-fi degli anni ’90 si sposa con la tristezza tipica dei cantautori. È un brano sussurrato, un po’ cupo, ma alla fine rassicurante, che racchiude tutto il fascino di Iron & Wine in quattro minuti e mezzo velati di nebbia; questo tipo di riserbo, intrecciato però all’ironia dell’esperienza e degli anni che passano, è presente in tutto l’album con brani più corposi come Anyone’s Game e Sweet Talk in cui gli anni che passano resta il focus principale, che si rinsalda però ad un’accettazione serena. Altri pezzi sono invece più bui ed introversi come Taken by Surprise e Tears That Don’t Matter. Il culmine dell’album è forse All In Good Time, dove le voci di Beam e della enigmatica Fiona Apple si fondono in armonie lussureggianti, avvolte da un sottile velo di malinconia.

Beam, avvicinandosi ai cinquant’anni, dimostra di non aver perso nulla della sua bellezza vocale, mantenendo intatta la sua capacità di catturare l’ascoltatore con la sua voce dolce e avvolgente. Alcuni brani mostrano e riconfermano la sua abilità nel creare atmosfere poetiche e avvolgenti, capaci di trasportare l’ascoltatore in un mondo evanescente e incantato. Ma ciò che rende Light Verse un’esperienza davvero speciale è l’audace sperimentazione sonora. Questa volta Beam ha lavorato con una manciata di musicisti di Los Angeles e con il produttore Dave Way (noto per il suo lavoro con John Doe e Macy Gray) e il risultato è un album che sfida le convenzioni del genere folk, incorporando elementi di psichedelia e pop. Le sezioni di archi, curate dal violinista e compositore Paul Cartwright, aggiungono una nuova profondità alle tracce, creando un contrasto affascinante con la voce calda di Beam.

Light Verse è un altro ottimo lavoro di Iron & Wine, un cantautore che continua a sorprendere e ad ammaliare con la sua musica. Sebbene possa non conquistare nuovi fan, questo album delizierà sicuramente coloro che lo seguono da tempo, confermandolo come uno degli artisti più affascinanti e originali della sua generazione.

Tracklist:
01. You Never Know (04:50)
02. Anyone’s Game (03:49)
03. All in Good Time (feat. Fiona Apple) (04:15)
04. Cutting It Close (02:59)
05. Taken by Surprise (05:20)
06. Yellow Jacket (03:25)
07. Sweet Talk (03:38)
08. Tears that Don’t Matter (06:53)
09. Bag of Cats (03:23)
10. Angels Go Home (04:21)

Photo © Kim Black