L E T T U R E
Articolo di Simone Santi
‹‹La poesia, che viene dal sentimento più profondo e concreto della libertà, chiede di essere letta in libertà. Nessuna poetica e nessuna ideologia – né del poeta né del critico – hanno il potere di impedire il reale rapporto vivificante che si crea, come dono ricambiato tra scrittura e lettura, dentro il significato.››
V. Cozzoli, LA DIASPORA DELLE ICONE
Le parole riprese dalla postfazione scritta da Cozzoli a conclusione della sua silloge, con le quali il poeta intende richiamare in favore del lettore il viaggio che individualmente ciascuno nella lettura è chiamato a compiere, in piena libertà e responsabilità, in direzione del significato, possono valere a mio giudizio non solo di fronte alla comprensione di un’opera specifica, ma anche nei riguardi del valore e del fine ultimi della Poesia intesa come umana esperienza.
Sicuramente esse parole sono una chiave utile per accedere alla natura che anima l’antologia che voglio presentare in questa rubrica; rubrica che d’elezione si occupa dei percorsi che si sviluppano a partire dalla letteratura e dalle esperienze artistiche tout court. Il libro in oggetto si intitola Essere Primavera, e per la precisione si tratta di un e-book realizzato dall’Associazione Licenza Poetica e pubblicato ad aprile di quest’anno.
L’intenzione di questa pubblicazione è resa chiara già nella sua prefazione, scritta dal critico letterario Claudio Ardigò, il quale afferma ‹‹sia necessario sdoganare l’assunto concetto “la poesia per la poesia” come se questa forma d’arte abbia un senso solo all’interno delle sue strette mura. Credo invece fortemente al carattere sociale che porta intrinsecamente dentro di sé. Che debba ancora salire sulle macerie di questa società per far udire la sua voce e per farsi ascoltare. La Poesia non può e non deve essere veicolata solo tra gli addetti ai lavori, ma deve riappropriarsi dello spazio fisico che le compete.››. E proprio l’appello alla restituzione di uno spazio fisico, di un ruolo pubblico e condiviso, di una funzione reale e simbolica di guida alla poesia, nello sforzo di ricreare una visione non più minimalista e indifferente sul senso del vivere e dell’essere “umani”, appare tanto più drammaticamente urgente dall’attualità dei nostri giorni: a beneficio di una quotidianità dentro la quale, per conseguenza dei tentativi che si auspicano risolutivi nell’affrontare una crisi che promette di avere negli aspetti sanitari solo la punta dell’iceberg, interi settori della nostra vita intellettuale e affettiva sono reclusi e negati; ma una realtà culturale che di fatto già da tempo ha bensì negato alla poesia ogni valore profetico e veritativo, relegata qual è nel recinto letterario.
L’antologia Essere Primavera è un’esperienza che nasce, per riprendere l’efficace immagine evocata dalle parole di Ardigò, come un fiore tra le macerie di queste ultime settimane, legato nelle sue premesse alla Giornata Mondiale della Poesia che si celebra ogni anno al 21 del mese di marzo.
L’associazione Licenza Poetica nasce nel 2014 proprio in occasione di questa celebrazione dall’amicizia di tre poeti, Moka, Camòrs e Fabio Rossi, che si erano conosciuti in analoga circostanza un anno prima. L’associazione ha sede a Solcio di Lesa, sul Lago Maggiore, e ha come finalità la promozione della poesia attraverso l’organizzazione di eventi, reading letterari, presentazioni di libri e la pubblicazione di volumi e antologie, anche favorendo il dialogo tra i linguaggi artistici. Per onorare l’annuale impegno con la poesia del 21 marzo del 2019, l’Associazione aveva scelto di organizzare un reading a Cortemaggiore (PC) presso Il Barile dello Zucchero, caffè letterario – che oggi prosegue l’attività attraverso pubblicazioni sul blog omonimo – gestito da Caterina Pagani. Il tema dell’incontro era eloquente: “Siate poesia”.
Dal successo dell’iniziativa si è spontaneamente costituito un gruppo di poeti che ha deciso di portare avanti l’esperienza, di condivisione non solo dei propri componimenti, ma di una comune sensibilità poetica nell’approccio a se stessi e alla società. Per ovviare alla distanza, il punto d’incontro è stato stabilito attraverso la creazione di un gruppo chiuso e dedicato su Facebook, grazie al quale si è potuto continuare a mantenere contatti e scambiare informazioni: con l’impegno già assunto di ritrovarsi a marzo 2020 per celebrare insieme una nuova Giornata di amicizia e poesia.
Lo scorso marzo è accaduto ciò che sappiamo. Dopo i primi giorni di stordimento e incredula impotenza, abbiamo assistito al moltiplicarsi di iniziative promosse da diverse realtà e da singoli individui, attraverso le possibilità offerte dalla rete, per scambiare contenuti e buone parole, rompere l’isolamento, per continuare ad essere le persone che siamo senza rinunciare a fare ciò che abbiamo sempre fatto e in cui ci riconosciamo, nell’attesa di poterci riprendere i luoghi della nostra quotidianità. Nessuno di noi era pronto per ciò che sta accadendo e c’è stato poco tempo per imparare. Questo ha spinto tanti di noi a mettersi in gioco e sperimentarsi con strumenti che mai avremmo pensato di fare nostri, mossi da un’urgenza di preservare un senso di valore.
In questo clima di sospesa necessità l’Associazione Licenza Poetica ha fortemente voluto e scelto di promuovere ugualmente la Giornata Mondiale della Poesia, organizzando un evento attraverso la propria pagina Facebook sulla quale sono stati pubblicati i versi inviati da chiunque desiderasse aderire; una partecipazione non competitiva, che ha riunito i partecipanti sotto l’egida del tema proposto: Essere Primavera. Il riscontro raccolto dall’evento è stato notevole, e il gruppo dei poeti si è accresciuto accogliendo i nuovi arrivati. I contributi inviati sono stati alla fine raccolti e pubblicati dall’Associazione nell’antologia, con la foto in copertina realizzata da Claudio Lepri. Questo e-book è scaricabile da tutte le librerie on line al prezzo di 0,99 euro, a testimonianza delle finalità non commerciali dell’iniziativa.
Al di là delle storie particolari e delle motivazioni personali che hanno riunito tutti i protagonisti di questo racconto, non è insensato chiedersi se ci siano ragioni obiettive per interessarsi a questa antologia, e se sia ragionevolmente sensato occuparsi di poesia in un momento come questo che pare gravato da problemi e incertezze che premono con febbrile urgenza per avere risposte.
Purtroppo c’è del vero. Ormai da molto tempo veniamo abituati a pensare alla cultura come a un orpello poco utile, spesso polveroso e anche poco desiderabile. Da molto tempo della cultura ci viene veicolata una immagine, a partire troppo spesso proprio da coloro che di cultura si occupano, come se si trattasse di qualcosa di astratto e di lontano da noi e dalla nostra quotidianità; un qualcosa di riservato ai pochi, ai dotti e alle loro polemiche discussioni.
Personalmente io ritengo che le cose stiano esattamente all’opposto. Io penso che la cultura sia la base del nostro personale sentire; che sia il fondamento del nostro modo di pensare e di scegliere dentro la vita di ogni giorno.
Io penso che sia la qualità della nostra cultura a fare la buona o la cattiva qualità della nostra vita.
In un momento come quello che stiamo vivendo, e che sta ridisegnando i modi delle nostre vite – e chissà per quanto ancora sarà così – il settore della cultura in ogni suo comparto ha subito un colpo durissimo. Non solo la cultura, ça va sans dire. Consci delle condizioni nelle quali essa tuttavia già versava da prima degli ultimi accadimenti, è difficile immaginare se e in quali modi potrà rialzarsi. Proprio in questi giorni si ipotizzano le prime riaperture, e questo è utile a rinfocolare la speranza e quel desiderio che non deve mai venire meno, e ora più che mai.
Nei periodi di crisi profonda la storia già ha insegnato che forse sarà meno possibile sperare e affidarsi alle istituzioni, delegando loro totalmente l’iniziativa in ambito culturale. Forse dovremo cominciare a sentirci tutti quanti più responsabili, e sentirci un po’ custodi della nostra cultura. Al modo degli antichi monaci amanuensi, dediti al lavoro nei monasteri mentre fuori l’Impero si disgregava, che trascrivevano e conservavano il sapere per custodirlo a beneficio del tempo nuovo che si sarebbe avviato di là dalla crisi. E non si tratta di un lavoro nostalgico di mero interesse archivistico. Quello che oggi perdiamo, non è assicurato che lo ritroveremo intatto domani.
Questa antologia, Essere Primavera, è esatta testimonianza del desiderio di esserci di questi poeti. Perché solo esserci rende possibili le cose. Il libro è un saggio del contributo positivo che la poesia e l’esperienza artistica possono apportare alla costruzione e alla promozione di una visione di ciò che significa essere “umani”, e di una società in grado di realizzarla; una visione non riduzionistica e riduttiva, che sappia andare anche al di là delle contingenze di questo tempo e vedere ciò che è essenziale alla vita di oggi e di sempre. Le risposte che oggi saremo capaci di dare, per uscire da questa crisi, non potranno prescindere dal grado di cultura attraverso cui ci rappresentiamo e che saremo in grado di esprimere.
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*Le foto dell’articolo sono state realizzate da Cosetta Frosi in occasione del reading letterario dal titolo “Siate Primavera”, organizzato dall’Associazione Licenza Poetica e svoltosi presso il caffè letterario Il Barile dello Zucchero di Cortemaggiore (Pc).
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