R E C E N S I O N E


Recensione di Antonio Spanò Greco

Stefano Masini, classe 1962, è nato in Svizzera, ma da sempre vive nella provincia di Treviso ed ha di recente pubblicato il suo secondo lavoro discografico Tutto si aggiusta, dopo ben nove anni dall’esordio Dove non c’è nessuno. Oltre a essere un cantautore, Stefano ha scritto diversi romanzi, ha trasmesso in radio private e per anni è stato giornalista televisivo. Il nuovo album si compone di 16 brani originali, oltre 75 minuti di musica, un lusso di questi tempi, scritti tutti da Stefano tranne cinque firmati insieme ad Andrea Iseppi, che suona violino, chitarra e glockenspiel in quasi tutti i brani. Quello che colpisce maggiormente è la naturale dimestichezza che Stefano dimostra nella materia, il cantautorato d’autore, offrendoci 16 quadri dove parole e musica, sapientemente dosate parlano di viaggi, di cose vissute, di temi d’attualità e di amori.

Sono brani che si insinuano piano piano tra le pieghe nelle nostre pagine, si addentrano tra i nostri ricordi e risvegliano pensieri assopiti, mentre a volte ci fanno rammentare le brutture dei nostri tempi. Un album che scorre placido senza stancare, anzi, alla fine vai a ricercare quelle due/tre canzoni che ti hanno colpito più di altre. In questo viaggio Stefano si è fatto accompagnare da uno stuolo di musicisti tra i quali da citare, oltre al già nominato Andrea Iseppi, Giorgio Cedolin alla batteria, Massimo Donati al basso. Michele Palmieri alla chitarra elettrica e acustica, Michele Borsoi al piano, al basso e al sintetizzatore, Alberto Cantone, amico e mentore di Stefano, che presta la voce nel brano che chiude l’album Si può vivere anche a Treviso, Gerardo Pozzi, cantautore bergamasco che accompagna Stefano in Tutto si aggiusta, il cantautore Oscar Berti in L’ordine delle cose e Teresa Masini, giovane cantautrice che ha debuttato recentemente e che presta la voce in un paio di brani.

La visione disincantata, a volte ironica e a volte malinconica e struggente riesce a tenere desta l’attenzione dell’ascoltatore: si passa così dal brano che dà il titolo all’album Tutto si aggiusta a brani che raccontano vicende note come Unabomber o Ramstein 1988, da brani che raccontano di viaggi A Dublino sta piovendo o Tutte le strade portano a Roma, a brani ironici e sarcastici come La mosca bianca o Davanti alle porte dell’inferno; da ballate delicate e struggenti come L’ordine delle cose, Il rumore della pioggia e Quindici a l’omaggio letterario della Conclusioni di Angelo Sugamosto, ispirato al romanzo Il castrato di Vivaldi dello scrittore trevigiano Giandomenico Mazzacato. Da citare inoltre la fossatiana Uomini del Novecento o la lolliana Le particelle elementari.

Interessante, variegato e ottimamente arrangiato provate a buttare un orecchio o anche due.

Tracklist:

  • Tutto si aggiusta
  • La mosca bianca
  • A Dublino sta piovendo
  • La collina di Aich
  • Uomini del 900
  • L’ordine delle cose
  • La notte di Halloween
  • Davanti alle porte dell’inferno
  • Ramstein 1988
  • Tutte le strade portano a Roma
  • Il rumore della pioggia
  • Le particelle elementari
  • Unabomber
  • Conclusioni di Angelo Sugamosto
  • Quindici (i fiori di Marilisa)
  • Si può vivere anche a Treviso