R E C E N S I O N E


Recensione di Arianna Mancini

L’apocalisse dei semi che sanno diventare un fiore”. Partiamo da questa strofa del brano La Soluzione, tratta dall’album Dell’Odio Dell’Innocenza (2020) per esplorare il nuovo lavoro del collettivo Paolo Benvegnù, Solo Fiori, in uscita il 28 aprile per Woodworm Label. Fare qualche passo indietro per ricollegarsi alla poetica del reale, della metamorfosi e dell’ineffabile, tipica di Paolo, e celata nelle apparenti piccolezze del quotidiano; un microcosmo che contiene una visone più ampia e profonda. Dietro ad ogni minimo atto di creazione, anche se piccolo non è, perché la creazione è già di per sé miracolo, si celano tutti i misteri del mondo. Una “letteratura quotidiana” del pensiero che si ripresenta vivida nel bene e nel male.
Si parte da elementi essenziali per scrutare la Natura, la Vita e l’Essere Umano in ogni sua sfumatura, un atto poetico quello di Paolo che crea ed osserva senza la presunzione di voler dominare e possedere con lo sguardo visionario dell’artista, lucido dello storico, lirico del poeta e sognante tipico dei bambini.

Solo Fiori, un EP di cinque brani inediti, viene così presentato dall’autore stesso. Cito per intero la nota stampa, sarebbe un vero scempio tagliarla, ogni parola è necessaria, perché funge da preludio e si fa portavoce di quel mondo tanto caro ai “benvegnuisti” e in cui si avverte in maniera inequivocabile la sua inconfondibile essenza: “Cosa resterebbe di un adulto se il suo Sentire rimanesse lo stesso Sentire della sua infanzia? Le azioni, i movimenti, le reazioni, i gesti, sarebbero gli stessi? Davvero l’Esperienza è formativa? O forse è una deviazione dal Sentire originale? Solo Fiori si interroga su questo e non solo. Se è vero che ogni essere è in relazione a ciò che vive (al mondo che percepisce), cosa succederebbe se tutti fossimo semplicemente più ingenui? Esiste il Candore? E l’Innocenza? Solo Fiori indugia sul gesto del porgere all’altro, nonostante le asperità e le difficoltà del tempo e delle relazioni, anche solo una piccola intuizione quotidiana, non finalizzata, senza alcuna pretesa di riconoscimento. Come donare un fiore, solo un fiore a chi si ama. Un proponimento, un gesto d’amore, di adesione. A pensarci bene, Amare senza soluzione è sovversivo, rivoluzionario, antistorico, meravigliosamente arcaico e al contempo modernissimo. Forse AMARE è ciò che servirebbe agli esseri umani per respirare meglio. Solo Fiori sono cinque brani come Ginnastica dell’Anima, è una macchina del tempo che coinvolge i sentimenti. La vita è spesso metamorfosi.”

L’EP è stato registrato presso il Cicaleto Recording Studio di Arezzo e il Doremilla Music Box di Magione (PG) da Marco Romanelli e Gabriele Berioli. Ritroviamo con Paolo i suoi compagni di viaggio: Daniele  Berioli (batteria),Gabriele Berioli (chitarre elettrice e acustiche), Luca Baldini (basso e pianoforte) e Saverio Zacchei (sintetizzatori e programmazione). Nel brano Non Esiste Altro, c’è la partecipazione di Malika Ayane e fra gli altri ospiti: Carmelo Patti (viola, violino, programmazione archi), Enrico Gabrielli (clarinetto, flauto), Francesco Ponticelli (contrabbasso), Raffaele Scogna (batteria, basso, pianoforte, sintetizzatori, percussioni), Tazio Aprile (pianoforte). Al mixaggio: Marco Romanelli e Tommaso Colliva e al mastering Giovanni Versari.  L’artwork si presenta con un’immagine di Mauro Talamonti, che aveva già collaborato con Paolo dando veste visiva ad Earth Hotel (2014). La fotografia ritrae un lago (il Lago Trasimeno, PG), sullo sfondo lembi di terra ed in primo piano un’effige sovrapposta con delle cannucce di palude.

Italia Pornografica apre l’album, l’intro che scivola sulle melodie di pianoforte e archi ci introduce in questo quadretto che dipinge uno scorcio di una “Piccola Pornografia Urbana” tutta italiana. Il Bel Paese con i suoi vezzi e teatrini stereotipati. Le melodie sognanti veicolano un contenuto tanto melodrammatico quanto reale. L’Italia culla di cultura, storia, poeti, bellezza ha perso il senso e la logica estetica del tutto. Un lucido affresco dei nostri giorni descritto con una garbata satira ironica a cui s’inchinerebbe anche Giorgio Gaber. Con Our Love Song si viaggia sulle onde di mutate sonorità, vortici di sensualità elettrificata e timbriche new wave ci travolgono, sin dalle prime note, in un magma magnetico in cui sciogliersi, lasciarsi andare, tendere verso l’eterna estasi. L’universo segreto degli amanti e dei loro mondi sommersi, un’oasi con mille codici di linguaggio: “L’impossibile che ci travolge ci rende sovrani”. L’aspirazione verso l’indicibile e l’irraggiungibile dipinge ogni sfumatura in Non Esiste Altro, singolo che ha anticipato l’uscita dell’album e che ospita Malika Ayane al fianco di Paolo. Un duetto narrante, che porge immagini di vita fra realtà, illusione e sogno. Il centro è nelle piccole cose. Il brano successivo, “27-12”, è un inno alla fede dell’impossibile, nelle sue melodie crescenti si dipana una vertigine che è allo stesso tempo vertigine di vita, vertigine verso ogni forma d’amore, vertigine d’armonia verso ciò che ci circonda, una spinta ad andare oltre al percepito proprio come “una freccia invisibile portata dal vento”. In chiusura, Tulipani si apre con un lieve intro di chitarra acustica e ci regala un altro scorcio di mondo in cui allentare le tensioni. L’immaginazione come via di fuga per colmare le assenze, la sacralità di un mondo che fluisce trasformandosi nelle attese e nelle certezze, nei fiori che si aprono, in un nome chiamato dalle tenebre, nelle vertigini inviolabili, della sete, dell’inconsistenza e della geometria del vento. 

Solo Fiori ci ripresenta la vivida ed intensa poetica di Benvegnù che è sempre una certezza nel farci perdere e ritrovare. Scava dentro, c’è un immenso senso di conforto in tutto questo, le anime hanno urgenza di dissetarsi e risvegliarsi… di poter cogliere gli attimi senza trattenerli, di condividere gratuitamente. Paolo ci canta sempre da un universo parallelo, aperto …basta solo entrare. Ha il coraggio di percorrere la strada restando fedele alla sua poetica. Mi dispiace solo che ci sia poca curiosità intorno e spesso alcuni si precludono di varcare questa porta e la sua realtà artistica resta relegata ad una sfera di nicchia. È ormai ben chiaro che il successo non è sinonimo di qualità, come d’altra parte è sempre bene distinguere fra arte ed intrattenimento. Il collettivo Benvegnù si meriterebbe più diffusione e visibilità, sarebbe l’inizio di una vera rivoluzione, “un’apocalisse gentile”, per utilizzare un’espressione di Paolo, perché allora finalmente avremo arte, qualità e successo. Glielo auguriamo con tutto il cuore.

Tracklist:
01. Italia Pornografica
02. Our Love song
03. Non esiste altro featuring Malika Ayane
04. 27-12
05. Tulipani

Prime date del tour:
Sabato, 6 maggio: Roma, Auditorium Parco Della Musica Ennio Morricone
Venerdì, 12 maggio: Milano, Santeria Toscana 31.

Photo © Mauro Talamonti