L I V E – R E P O R T


Articolo di Riccardo Provasi, immagini sonore di Federico Molvini

Scese le scale, all’Arci bellezza di Milano, si apre letteralmente un mondo. I muri coi mattoni a vista, l’intonaco scolorito, l’atmosfera decadente e romantica, gli strumenti, i fari, gli amplificatori… tutto non può che avere un fascino irresistibile. Quel fascino che hanno solo quei luoghi in cui l’arte è ancora senza dubbio al primo posto. Alessandro Grazian è in gran forma: fresco di un nuovo singolo, Nonostante, è pronto a scaldarci i cuori con un’ora e mezza di musica.

All’improvviso, fumo in sala, luci sul palco: iniziamo. Grazian siede al pianoforte già dal primo brano, quasi a voler dimostrare quanto sia effettivamente all’inizio di una nuova fase. Viene fin da subito proposto un inedito, uno di quei brani “composti nell’ultima settimana o poco più“, come ha affermato più volte dal palco e nella chiacchierata che abbiamo avuto qualche giorno prima del live. I volumi, dopo un iniziale difficoltà nel far emergere la voce, si stabilizzano in un magistrale impasto sonoro. Se devo essere sincero, la batteria, una ludwig, con la sua cassa cavernosa e profonda, mi ha colpito fin da subito. Grazian e il suo gruppo ci trascinano in un mondo lisergico, nostalgico del periodo psichedelico sixties, ma al contempo attento e ampliato da synth di ultima generazione. Nonchalance, il secondo brano proposto, oltre ad aver rimarcato l’attenzione degli arrangiamenti verso le sonorità più acide, ha spalancato le porte alla seconda anima dell’arte di Grazian, ovvero tutta quella sfera di influenze legate al mondo del punk e del post punk anni ’80. Insomma, tastiere e batteria alla Joy Division, cori aggressivi e di ribellione alla CCCP e energia da vendere.

Finalmente, come quinto brano, abbiamo la possibilità di ascoltare dal vivo per la prima volta in assoluto Nonostante, il nuovo singolo lanciato dal cantautore pochi giorni prima. Ale è al pianoforte, mentre Davide Andreoni, arrangiatore e tastierista, si sposta alla chitarra elettrica. Il brano è un ottimo esempio di cantautorato moderno in grado di porsi perfettamente in linea con i grandi nomi del passato: Nonostante è un brano che emoziona, Grazian ci mette tutto sé stesso, nel pianoforte come nella voce. Da qui in poi vengono proposti tutti quei brani che hanno sostanzialmente costruito il suo repertorio, da Incrociatore Aurora, a Indossai, passando per la pazza – pazzesca e incendiaria Non devi essere poetico mai, brano che dal vivo ha una potenza inimmaginabile e Satana, immancabile appuntamento per gli affezionati.
Siamo in dirittura d’arrivo e Grazian decide di deliziarci con due brani inediti, chiedendo sostanzialmente al pubblico un giudizio (gli applausi sono stati più che esaustivi), per poi chiudere con Il mattino, ennesimo momento qualitativamente altissimo della serata, in cui l’introduzione strumentale conferma l’attenzione e la cura degli arrangiamenti, nonché l’amore del cantautore nei confronti del progressive e della musica strumentale in generale. Per concludere, vengono proposti come bis Se fossi una band mi scioglierei e un secondo ascolto di Nonostante, forse apprezzato maggiormente per l’inevitabile emozione nella voce di Grazian, conscio di essere in procinto di salutare un pubblico emozionato e contento di aver assistito ad una performance di altissimo livello sotto ogni punto di vista.

Alessandro Grazian con Davide Andreoni alle tastiere e chitarra elettrica, Giovanni Pinizzotto al basso e Emanuele Alosi alla batteria.

Scaletta:
01. inedito#1
02. Nonchalance
03. Estate
04. inedito#2
05. Nonostante
06. Incrociatore Aurora
07. Se tocca a te
08. Indossai
09. Non devi essere poetico mai
10. Satana
11. inedito#3
12. inedito#4
13. Armi
14. Il mattino
Bis
01. Se io fossi una band mi scioglierei 
02. Nonostante