R E C E N S I O N E


Recensione di Mario Grella

“Non posso ascoltare musica troppo spesso…” Secondo quanto affermato da Don Campbell, queste parole le pronunciò Lenin e il perché ve lo svelerò alla fine. Nemmeno io posso ascoltare musica troppo spesso nonostante le forti sollecitazioni di James Cook, deus ex-machina di questa bellissima rivista on line alla quale mi onoro di collaborare e cerco quindi di prendere la musica a piccole dosi, o almeno a dosi moderate. Lo faccio perché temo molto l’effetto assuefazione; mi piace ascoltare la musica con attenzione e con concentrazione, senza dedicarmi ad altro. Magari al buio e con le cuffie sulle orecchie per consentire quell’effetto-straniamento che è fondamentale per un buon ascolto. Tutta questa introduzione, per giustificare il fatto che metto mano solo ora al commento sul secondo lavoro di Lina Allemano (Bloop) Proof, edito anch’esso da Lumo Records e uscito qualche giorno fa, insieme al già commentato Vegetables. “Bloop Proof” in lingua inglese significa a prova di sbavatura ed è così, senza sbavature che si presenta questo straordinario, lungo, ininterrotto dialogo-confronto tra la tromba di Lina Allemano e i lunari (ma anche terreni), effetti elettronici di Mike Smith.

Si incomincia lentamente con la pacatezza meditabonda di Enchantements dai toni morbidi e malinconici, per passare ai sussulti tellurici di Decanted, dove una campionatura di suoni sotterranei ingloba una tromba “sordinata” e snaturata, che quasi non si distingue dalle diavolerie elettroniche di Mike Smith e dove il sopraffino esercizio sonoro del fiato di Lina Allemano, gioca a rimpiattino con vibrazioni, ticchettii e “dolci romori” come si espresse il Vate. Recanting, sembra voler essere più descrittivo, come una ricerca in un baule colmo di suoni dissonanti con un incantevole, decrescente e pacifico finale fatto solo di tromba. Oracle di Chanterelle, sembra una favola celtica, con la tromba che racconta una vicenda di suoni, questa volta melodici e malinconicamente colorati, quasi una ballata che sembra dare ristoro, prima delle nuove mirabili asperità che ricominciano con Actual Bloop e che non sembrano smettere più fino alla fine. Ancora “il respiro” di Lina Allemano in The Nestling, creatura invisibile e misteriosa che sembra volersi nascondere anche al più attento dei “birdwatcher”, con quello “zufolare” iniziale che ricrea mirabilmente un’atmosfera campestre. Chiudono, ma non definitivamente, il lavoro il soave Cremini Oracle e il notturno The Summoning, un richiamo delle ombre (come il titolo del libro di Kelley Armstrong) che ci lascia addosso un senso di inquietudine da notte profonda; ma, come si sa tanto più è profonda la notte, tanto più è vicina l’alba. E non può che essere così in questa sorta di “nastro di Moebius” che è Proof di Lina Allemano e Mike Smith, cioè Bloop. Dimenticavo di dirvi come prosegue la citazione di Vladimir Il’ič Ul’janov: “…Mi fa provare il desiderio di dire cose gentili, sciocche e di accarezzare la testa alla gente.” Capita così anche a me quando ascolto musicisti intelligenti e sensibili.


Tracklist:
01. Enchantments

02. Decanted
03. Recanting
04. Oracle of Chanterelle
05. Actual Bloop
06. The Nestlings (Metamorphosis)
07. Cremini Oracle
08. The Summoning