R E C E N S I O N E


Recensione di Aldo Pedron

S’intitola Backroads il nuovo album di J. Sintoni in uscita l’11 giugno 2021 per l’etichetta bolognese di Paolo Pizzi, Go Country Records.
Emanuele J. Sintoni è nato a Cesena il 20 Marzo 1974, chitarrista e cantante dalla solida formazione blues è attivo dalla metà degli anni ’90 ed ha suonato nei più importanti club e festival italiani ed europei tra i quali il Pistoia Blues Festival, Chianti Blues Festival, Piacenza Blues Festival, Voodoo Chile Blues Fest, Castel San Pietro in Blues, Blues & Jazz Fest, Black & Blue Festival, il Rootsway Blues Festival, Blues au Chateau per citarne soltanto alcuni.
Ha scritto e prodotto gli album The Red Suit (2007) annoverato tra i Top 50 Blues Album Usa, A Better Man (2012) e Relief per la Good Luck Factory / IRD del 2017 che segna la svolta acustica e cantautorale del musicista.
Ha inoltre inciso nel 2015 il doppio album (CD) per la Appaloosa Love Songs, Mermaids And Grappa con il cantautore americano Grayson Capps (autore della colonna sonora del film Una canzone per Bobby Long con John Travolta e Scarlett Johansson), accompagnandolo alla chitarra nei tour italiani (2009,2013,2014) e con il quale collabora da diversi anni in veste di chitarrista.
J. Sintoni più apprezzato sino ad ora all’estero che in patria è uno dei chitarristi blues “tenuti d’occhio” anche negli States, dopo alcuni album elettrici e la svolta che guarda alla tradizione acustica e al folk.

Da oltre dieci anni inoltre accompagna la cantante Francesca Biondi in un progetto volto a riproporre un repertorio incentrato su brani swing & jazz della tradizione americana ma anche incursioni nello swing nostrano, il tutto ri-arrangiato per la dimensione del duo acustico voce e chitarra. La voce vellutata e calda di Francesca Biondi, inconfondibile nel panorama del jazz femminile per la sua passionalità, fa da controparte alla chitarra di J. Sintoni riadattata per l’occasione alla dimensione del duo, con un approccio sempre guidato dal profondo rispetto per la tradizione.
Dopo l’incontro nel 2009 in Francia al festival Blues au Chateau, J.Sintoni suona anche in duo con Marco Pandolfi, armonicista e cantante di spicco del blues italiano ed europeo.
L’amore per i grandi cantautori americani porta J.Sintoni a curare la scrittura dei testi allo stesso modo dell’esecuzione strumentale, basata principalmente su uno stile fingerpicking che fonde blues, country, ragtime, folk music e nel quale si percepiscono influenze di Robert Johnson, Mississippi John Hurt e Doc Watson. A suo dire degli italiani riesce ad ascoltare soltanto chi ha un po’ di swing nelle vene Fred Buscaglione, Paolo Conte, Nicola Arigliano e pochi altri.
Come egli stesso afferma: il blues è il fondamento della mia musica, la casa nella quale tornare alla fine di ogni viaggio; trovo però più dinamismo nelle liriche di altre forme musicali, per questo le mie canzoni nascono dalla fusione di diversi stili tradizionali.

J. Sintoni prosegue ora il suo percorso musicale iniziato 4 anni fa con il disco Relief ed il suono non è molto mutato abbracciando quel filone cosiddetto Americana che ormai comprende varie tipologie di stili e influenze: rock-blues e country-folk in primis. Dieci brani originali nei quali si alternano vari ospiti speciali incontrati in giro per il mondo nel corso degli anni ma soprattutto ritrovati in questi ultimi due anni di pandemia e che hanno voluto ugualmente dare il loro supporto al suo progetto discografico.
J. Sintoni (voci, chitarre e bassi) è coinvolto con commistioni musicali tipiche del cantautorato statunitense con brani semi-acustici. Tra i vari ospiti ricordiamo Angelica Comandini (batterie percussioni, Marco Pandolfi (uno dei migliori armonicisti italiani in assoluto), lo svedese Buford Pope (banjo), Rickard Alerstedt (pedal steel guitar), Katrina Miller (violino), Cary Hudson (cantante e chitarrista del Mississippi di alternative-country e southern-rock già nei Blue Mountain), Elisa Semprini (violino e seconde voci), Corky Hughes (lap steel), Gianluca Morelli (pianoforte e seconde voci) e Thomas Guiducci al banjo.
Tecnica e gusto una spanna sopra la media J Sintoni centra il bersaglio con questo Backroads con 10 brani da lui interamente scritti, incisi e prodotti.

Già nell’iniziale Hope (uscita anche come singolo) si apprezzano particolarmente l’armonica di Marco Pandolfi, la pedal steel di Rickard Alerstedt e la chitarra e la calda voce dello stesso J. Sintoni in un country-rock (si diceva così negli anni ’70) raffinato. If You Feel Like, lineare, piacevole, sulla stessa lunghezza d’onda con il banjo di Buford Pope e chitarra, basso e voce di J. Sintoni.
J. Sintoni ci regala in ogni sua canzone preziosismi chitarristici, delicati, sublimi, raffinati come in Lets Try Not To Get Lost con il trio J. Sintoni, Marco Pandolfi e Angelica Comandini alla batteria.
In When I Go Home appare Katrina Miller, violinista del Mississippi che solitamente accompagna lo stesso Cary Hudson.
Sonorità profonde di grande atmosfera in The Moaning Of The Sea (i lamenti del mare). Country AF ha il tipico piglio country-rock quasi bluegrass con il banjo di Thomas Guiducci in evidenza.
The Lighthouse è una stupenda ballata (voce, slide guitar, pianoforte) che ci riconcilia con il mondo.
Un tipico album da cantautore americano (già ma è cesenate, italiano) suonato con tanto buon gusto, maestrìa e suoni vellutati.  Piacevolissimo!

Tracklist:

01. Hope
02. If You Feel Like
03. I Was Wrong
04. Let’s Try Not To Get Lost
05. When I Go Home
06. The Moaning Of THe Sea
07. Country AF
08. Gold Digger
09. The Lighthouse
10. Take This Song