R E C E N S I O N E


Recensione di Stefania D’Egidio

L’uovo di Pasqua 2021 ci porta in dono Assembly, una raccolta pubblicata lo scorso 26 marzo dalla Dark Horse Records, la casa discografica fondata da George Harrison nel 1974 e portata avanti dagli eredi, che abbraccia l’intera carriera di Strummer, al secolo John Mellor.
L’album è stato anticipato dall’uscita del singolo Junco Partner, in una versione acustica casalinga, che ha accompagnato tutta la sua carriera, dagli esordi con la prima band, The 101ers, poi inclusa nel 1980 nell’album Sandinista dei The Clash e, infine, colonna portante della scaletta live dei Mescaleros negli anni 2000. Scoperto nei sotterranei del leggendario artista su una cassetta etichettata a mano, Junco Partner vede Strummer in solo con la sua acustica, restituendoci un adattamento intimo di questo classico R&B degli anni ’70, con la sua voce inconfondibile e il tocco ritmico della sua telecaster.

Assembly è un omaggio a un artista che ha saputo tradurre in musica il pieno di immagini e suoni raccolti nelle sue peripezie in giro per il mondo, fin da bambino, con sedici singoli scelti molto accuratamente, tra i brani preferiti dai fan e alcune rarità d’archivio, tra cui Coma Girl, la traccia di apertura, Johnny Appleseed e Yalla Yalla, eseguiti con i Mescaleros, fino alla ben nota versione di Redemption Song di Bob Marley e a Love Kills, il pezzo più eighties della compilation, tratto dalla colonna sonora del film Sid e Nancy del 1986. Una raccolta che celebra la versatilità della produzione di Strummer, sempre in bilico tra i suoni elettrizzanti delle performances live, come in Rudie Can’t Fail e in I Fought The Law, registrate alla Brixton Academy di Londra il 24 novembre 2001 con i Mescaleros, e le contaminazioni reggae e calypso, come in Tony Adams e in Sleepwalk.

Joe stesso non amava che The Clash fossero etichettati come gruppo punk, ma piuttosto come un gruppo di “fusione”, avendo mischiato diversi generi come reggae, soul e rock and roll; poeta, musicista, compositore e attore, ha sempre cercato lungo tutta la sua carriera di abbattere i muri, siano essi musicali o culturali, con canzoni a forte connotazione politica, facendosi portavoce di tematiche sociali e abbracciando le lotte della classe operaia. Un gruppo, quello dei The Clash, che non ha venduto, come altri, grandi quantità di dischi, ma che ha saputo influenzare un’intera generazione per la sua visione politica, cercando di risvegliare la coscienza della gente verso certi problemi: forse le ingiustizie sono sopravvissute a Mellor e soci, ma se la loro musica ha cambiato la vita, anche di una sola persona, hanno raggiunto lo scopo.

Assembly è una bella occasione per riscoprire il credo artistico di Strummer, lasciandosi cullare dai ritmi caraibici di Get Down Moses, dai suoni acustici di X-Ray Style e di Long Shadow, brano dalle decise sfumature country, alla Johnny Cash per intenderci, che esalta il calore della sua voce, e di Mondo Bongo, pezzo con un bellissimo accompagnamento di violino e fisarmonica che donano un tocco di spirito gitano. L’unico brano della raccolta che contiene suoni elettronici di synth e tastiere è At The Border, Guy e, fatta eccezione per i due brani live sopra citati e per la ritmata Forbidden City, tutto l’album è pervaso da un’atmosfera intima e casalinga.

Voto: 10/10, un album che non può mancare nella collezione di chi ha amato le due vite di questo musicista, con i The Clash e con i Mescaleros, disponibile in doppio LP, cd e formato digitale.

Tracklist:
01. Coma Girl
02. Johhny Appleseed
03. I Fought The Law (Live at Brixton Academy, London, 24 November 2001) *
04. Tony Adams
05. Sleepwalk
06. Love Kills
07. Get Down Moses
08. X-Ray Style
09. Mondo Bongo
10. Rudie Can’t Fail (Live at Brixton Academy, London, 24 November 2001) *
11. At The Border, Guy
12. Long Shadow
13. Forbidden City

14. Yalla Yalla
15. Redemption Song
16. Junco Partner (Acoustic)*


*[traccia inedita]