C O N F E R E N Z E


Articolo di Joshin E. Galani

“Siamo qui per rivelarci e non per nasconderci” ecco il mood con cui è stato registrato Paesaggio dopo la battaglia nuovo album di Vasco Brondi, il primo pubblicato a suo nome dopo la conclusione del progetto Le Luci Della Centrale Elettrica. Uscirà il 7 maggio a quattro anni di distanza da Terra. Prodotto dallo stesso Vasco Brondi in collaborazione con Taketo Gohara e Federico Dragogna.
Racconta Vasco: “Paesaggio dopo la battaglia prende il titolo di una canzone, canzone d’amore anomala perché è riferita ad un’entità, una nazione e non ad una persona, mi sono reso conto che poteva essere un buon contenitore per tutti gli altri brani. Il disco è pieno di battaglie intime, collettive, personali, universali ed anche pieno di paesaggi interiori ed esteriori. Paesaggi che sono residui dopo una battaglia, quindi diversi dai precedenti, paesaggi completamente nuovi, gli unici da cui si può ripartire.”

Sulla foto di copertina dell’album ci racconta: “È un inedito di Ghirri, scattata dalle mia parti nel 1986, un posto dove sembra non succedere mai niente e invece può diventare un luogo epico. Mi piaceva ci fosse un collegamento con i posti in cui sono cresciuto. Rappresenta quella strana capacità umana di risorgere, nella copertina c’è questo pandino traballante, coi fanali accesi che esce fiducioso come se niente fosse da un’apocalisse, credo che sia una cosa che ci contraddistingue, che contraddistingue l’Italia, questa capacità di uscire da situazioni disastrose scrollandosi un attimo la giacca e tirando dritto.”
Il primo singolo pubblicato è Chitarra nera: “Questa canzone è uscita dopo un paio d’anni in cui non scrivevo più niente. Parla anche di quei ragazzi che c’erano in Canzoni da spiaggia deturpata, storie e personaggi delle stesse persone quindici anni dopo, raccontati forse per chiuderne il cerchio o per continuarlo. Questo disco è fatto di battaglie intime e collettive, la mia è stata quella di scrivere il disco, del mio rapporto con la musica fatto di immersione e allontanamento. “Siamo qui per rivelarci e non per nasconderci” dice il verso della canzone 26.000 giorni, per me questo è stato il mantra nello scrivere questo disco.”


“E un album in cui ho messo il mio nome, ho reagito circondandomi di molti musicisti, con un’orchestra di fiati, per confrontarmi con chi viene da un altro mondo. Ogni disco è un’evoluzione, una delle 700 vite che si possono avere, ho seguito la possibilità di essere autentico”
Il cd avrà in allegato un libro: “Nel libro ci sarà tutto quello che è esondato dalle canzoni, anche una specie di diario on the road in una Italia praticamente deserta, dove facevo l’A1 per raggiungere Milano ed andare in studio, dove c’era Taketo o Federico e ci mettevamo attorno alla musica come attorno ad un fuoco per scaldarci…”