R E C E N S I O N E


Recensione di Mario Grella

Mi sono sempre chiesto se il jazz sia stato più contaminato dalla ethno music oppure se sia stata la musica colta ad influenzarlo maggiormente. Senza teorizzare troppo e anche senza analizzare troppo, potremmo dire che il jazz è la “giusta misura” tra le sonorità che provengono dalla terra e quelle che provengono dal cielo, una musica popolare e colta allo stesso tempo. È pensando a questa, forse un po’ strampalata teoria (ma nemmeno troppo strampalata), che mi sono messo all’ascolto dell’ultimo lavoro di Lina Allemano, dal titolo Pipe Dream, uscito qualche giorno fa per l’etichetta Lumo Records e che vede Lina Allemano alla tromba, Brodie West al sax alto, Andrew Downing al contrabbasso e Nick Fraser alla batteria.

Bisogna però dire che l’album sembra voler dimostrare che è proprio la musica colta (o classica), ad offrire materiali e spunti al jazz, almeno osservando la struttura del lavoro della grande trombettista canadese. Il suo cd è infatti modellato nella prima parte, ossia nei primi tre brani, su temi di Sergej Prokofiev, mentre nelle restanti sette tracce siamo in presenza di una vera e propria suite, scritta durante l’imperversare della pandemia, con un titolo che fuga ogni dubbio: Plague Diaries (diari della peste). E qui, non possiamo non sottolineare, ancora una volta, che il virus, oltre alla sua nefasta scia di morte e di disastri psicologici ed economici, ha anche fatto emergere una energia positiva di grande entità e, naturalmente, non solo in campo musicale.

Banana Canon, che apre il florilegio prokofieviano, sa di ricerca rigorosa, con la tromba di Lina Allemano che sembra articolare i suoni come le tessere di un puzzle che si incastrano, una dopo l’altra con i sussulti del sax e i ritmi discreti e, a loro modo atonali, della batteria. Prokofiev si sente? Sì, si sente nell’impostazione generale, ma le digressioni jazzistiche sembrano alla fine avere la meglio. Pipe Dream (on Prokofiev Theme) sembra solo continuare il discorso, mentre Dragon Fruit, più meditativo, chiude l’entrée “classica”. Oggettivamente diverso è il clima che la tromba di Lina instaura subito dopo in Intro: Longing, primo brano della suite a cui si è già accennato. Longingè un brano più disteso, mentre più intimo, meditativo e dolorosamente tormentato, appare Intro: Trying Not to Freak Out: il titolo del resto, anche in questo caso, non lascia molti dubbi. Vale la pena di soffermarsi un momento e ripensare a quei giorni, per tutti, terribili e come un’esperienza così, per la sensibilità di un animo artistico, possa essere stata ancora più dura, ma allo stesso tempo, l’arte (la musica in questo caso), possa contemporaneamente aver rappresentato una eccellente via di fuga. Senza voler fare paragoni improponibili, ricordo bene quanto, in quei giorni, la scrittura mi aiutasse molto a dare ancora un senso alla quotidianità. Più dinamica, ma sempre nel solco del tormento, la traccia numero sette, proseguimento ideale del brano precedente, anche se questo è più movimentato e liberatorio, con le frasi musicali smozzicate della tromba e le percussioni introspettive e vagamente rumoristiche. Con Intro: Hunger and Murder, la meditazione si fa profonda nei temi e, conseguentemente, nelle sonorità, cupe e abissali a cominciare dal contrabbasso di Andrew Downing che fa risuonare vibrazioni dell’anima messa alla prova, forse una delle più dure; Doom and Doomer è invece la vitalissima conclusione della suite, introdotta dalle scoppiettanti serie della batteria di Nick Fraser. Brano in crescendo, energico e rigoroso, sembra essere il degno finale del racconto con l’uscita dal tunnel dell’isolamento. Nella versione digitale, due track in più: la ripresa di Banana Canon e di Longing.

Gran bel disco per Lina Allemano e il suo ensemble (insieme da ben diciotto anni), ennesima testimonianza di quanto la musica possa essere una eccellente via di fuga anche dalle tragedie ancor oggi incombenti.

Tracklist:
01. Banana Canon (6:57)
02. Pipe Dream (on Prokofiev Theme) (5:59)
03. Dragon Fruit
04. [Plague Diaries, Part I.] Intro: Longing (1:50)
05. [Plague Diaries, Part I.] Longing (5:23)
06. [Plague Diaries, Part II.] Intro: Trying Not to Freak Out (2:03)
07. [Plague Diaries, Part II.] Trying Not to Freak Out (5:01)
08. [Plague Diaries, Part III.] Intro: Hunger and Murder (2:02)
09. [Plague Diaries, Part III.] Hunger and Murder (6:04)
10. [Plague Diaries, Part IV.] Doom and Doomer (7:22
)